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PiL, nuovo singolo e date in Italia

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Il 4 Settembre i PiL di John Lydon pubblicheranno il nuovo album ‘What The World Needs Now’, seguito del grande successo di critica e pubblico di ‘This Is PIL’ pubblicato nel 2012 dalla PiL Official.

Intanto la band ha uploadato su Soundcloud il primo singolo del nuovo disco, ‘Double Trouble’, in vendita dal 21 Agosto, e confermato gli impegni live italiani.

I PiL saranno dalle nostre parti a Ottobre per due concerti:

10/10 – Venezia, Rivolta

11/10 – Milano, Magazzini Generali

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RP Boo, strictly business

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Non siamo di fronte ad una svolta epocale, ma quanto meno di fronte alla celebrazione di un piccolo mito locale, quello del produttore di Chicago RP Boo – all’anagrafe Kavain Space – antesignano della rivoluzione footwork, una delle più eccitanti realtà della musica ritmica contemporanea. Il suo ritorno su Planet Mu fa seguito ad un debutto strabiliante e ad una raccolta non meno sorprendente nel tracciare le linee guida di un suono corrugato, fatto di numerosi scatti ed avvincenti sovrapposizioni.
‘Fingers, Bank Pads & Shoe Prints’ è la più logica successione all’esordio lungo ‘Legacy’, frutto comunque di un lavoro capillare consolidatosi nel corso degli anni, come del resto dimostrato dall’Ep a sei tracce ‘ Classics’,  che prevedeva addirittura un estratto del 1997 a titolo ‘Baby Come On’. Quasi 20 anni di celere attività sotterranea, ma nulla di questo potevo prepararci all’esplosività del nuovo capitolo discografico, davvero un florilegio di suoni e dinamiche che sembrano portarsi dietro reminiscenze hip-hop e black in genere.  Non meravigliatevi dunque se all’appello immaginario saranno presenti i nomi di Jungle Brothers e Dj Assault. Kavain mette in campo non solo la sua esperienza dietro al banco di regia, ma anche sul dancefloor, ripercorrendo in maniera epocale la crescita come ballerino di stretta osservanza footwork. Dettaglio non trascurabile, se pensiamo a questa disciplina come a un estensione ‘di strada’ della musica, figlia a suo modo dell’elastica breakdance.
Kevin parla di battaglie in circolo, riportando il sano spirito di confronto che da sempre ha stimolato gli habituè del circuito. Quando il nostro abbandona i piatti utilizza la stessa energia per confrontarsi con il pubblico. E’ un impegno deciso e lui è piuttosto forte nell’incoraggiare gli altri, sollevandoli spesso dalle proprie incertezze.

 

 

 

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Jon Spencer Blues Explosion – Freedom Tower

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New York City è una megalopoli estremamente rumorosa, molti dei suoi artisti si sono proprio formati all’ombra di quello stesso rumore. Il ritorno della Jon Spencer Blues Explosion è in pratica un morso feroce alla stessa cultura di strada della Big Apple, uno slancio vitale che prende il nome di  ‘Freedom Tower – No Wave Dance Party2015’, un titolo che già denuncia i suoi intenti rivelando certo la fascinazione per una delle più discusse correnti del dopo-punk, ma anche per la disco mutante che ha animato le sale del Danceteria e dello Studio 54.

Tutti i personaggi di serie b che hanno animato il cinema di genere e definito le frontiere culturali della grande mela sono presenti nella narrazione: lo spaccone e la bambola di fiducia,  il celebre cuoco, il poliziotto corrotto, gli artisti in sofferenza, ‘the sucker MC’ (come da slang locale), le prostitute dimenticate e la cenerentola alla sua ultima occasione. Una galleria vitale fatta di ritratti radicali, gli stessi omaggiati da Spencer/Bauer/Simins. Dall’inizio alla fine il disco ha un incedere nevrotico, è cucinato nella sporcizia e bagnato nella pioggia acida. E poi quelle rime montate su groove irresistibili, che del trio sono la specialità.

In tempi non sospetti la Blues Explosion aveva già flirtato con l’hip-hop, giusto in occasione di quei remix sperimentali che nel 2005 videro scendere in campo non solo Beck e Moby ma anche i due poco raccomandabili Wu-Tang Genius e Killah Priest. Il rock’n’roll sotto le mentite spoglie del rhythm’n’blues, nei mille volti di un gruppo che da sempre si pone ai vertici stilistici dell’underground, fiero nel ribadire i suoi trascorsi garage-thrash (con i suoi Pussy Galore Spencer ha definito i contorni del noise, riportandolo al suo stato primordiale). Registrato presso i leggendari Daptone House Of Soul di Bushwick e mixato da un personaggio influente nel circuito hip-hop come Alap Momin (Dalek) in quel di Harlem, ‘Freedom Tower’ è uno dei più provocatori stati del pathos urbano. Ci sono milioni di storie nella città nuda, ma c’è una sola Blues Explosion! La musica da protesta con cui danzare non è mai stata così ammaliante.

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