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Super Dog Party, California Tour 2017

I Super Dog party in tour negli states con ben 8 date in California tra LA e San Francisco:

. oct 28th WHISKY A GO GO – LOS ANGELES (CA)
. oct 29th SAN DIEGO (CA)
. oct 30th BLACK LIGHT DISTRICT – LONG BEACH (CA)
. nov 1st CHARACTERS SPORT – POMONA (CA)
. nov 2nd THE HUB – COLTON (CA)
. nov 3rd ODDFELLOWS – SAN FERNANDO – ALL AGES FESTIVAL (CA)
. nov 4th BRICK AND MORTAR – SAN FRANCISCO (CA)
. nov 5th ELI’S MILE HIGH PUB – OAKLAND (CA)

 

 

 

Il power trio, molto conosciuto nel panorama rock della Capitale, suona pezzi originali in lingua inglese (tratti dai dischi “Big Show” e “Blues Screen of Death” dist. GOODFELLAS) e condisce il suo repertorio con alcune cover sapientemente devastate: una miscela incendiaria di Rock & Roll Blues iniettata di Funk, Punk e Hardcore!
Tra Pub di musica dal vivo, Festival e Feste Universitarie i Super Dog Party vantano un’intensa attività live in cui propongono uno spettacolo divertente, energico ed estremamente coinvolgente! 

Sia in Italia che all’estero hanno spesso l’occasione di dividere il palco con artisti di fama internazionale, di esibirsi come Headliner in Festival con migliaia di presenze, ma anche di continuare a suonare nei bar dietro l’angolo di cui sono assidui e convinti intrattenitori.

Al momento la band in partenza per un tour Californiano di 8 date che sarà accompagnato da una nuova distortissima release discografica che verrà presentata per la prima volta al Whisky a Go Go di Los Angeles!

 Il progetto è supportato da MiBACT e SIAE, tramite l’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

 

Info band: www.superdogparty.com

 

 

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Super Dog party in tour, 8 gigs in California:

. oct 28th WHISKY A GO GO – LOS ANGELES (CA)
. oct 29th SAN DIEGO (CA)
. oct 30th BLACK LIGHT DISTRICT – LONG BEACH (CA)
. nov 1st CHARACTERS SPORT – POMONA (CA)
. nov 2nd THE HUB – COLTON (CA)
. nov 3rd ODDFELLOWS – SAN FERNANDO – ALL AGES FESTIVAL (CA)
. nov 4th BRICK AND MORTAR – SAN FRANCISCO (CA)
. nov 5th ELI’S MILE HIGH PUB – OAKLAND (CA)

 

 

 

Super Dog Party, highly renowned in the roman rock scene, plays original songs (from the album “The Big Show” and “Blues Screen of Death” both distributed by Goodfellas Records) and completes their setlist with some covers wisely “devastated”: an incendiary mix of Rock&Roll Blues injected with Funk, Punk and Hardcore!

The power trio have a vast experience of headbanging concerts, in which they dispense fun, energetic and addictive performances! All of this in the spirit of loud volumes, of incredible distortions and fast rhythms, which are the fundamental elements that keep the desire of making an incredible mess and of breaking everything for no reason alive!

Both in their homeland and abroad they often play as headliners in very large festivals with thousands of participants, but they also love performing for the audiences of the typical “pub next door”, of whom they are convinced and constant entertainers!

Now Super Dog Party are landing in LA for an 8 concert tour in California! Are you ready to Rock & Roll?!

The project is supported by MiBACT and SIAE,  for the project “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

 

Info band: www.superdogparty.com

 

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ULRIKA SPACEK, ‘Modern English Decoration’ – Secondo album degli Ulrika Spacek, dal 2 giugno per Tough Love Records.

‘Modern English Decoration’, secondo album degli Ulrika Spacek, dal 2 giugno per Tough Love Records.
ulrika_spacek_foto
‘Modern English Decoration’ arriva ad un anno di distanza dall’ottimo ‘The Album Paranoia’,
salutato dalla stampa inglese come uno dei migliori dischi indie rock del 2016.

Gli Ulrika Spacek sono una delle band più interessanti della scena psych inglese,
influenzati dagli innumerevoli ascolti di Sonic Youth, Mercury Rev, My Bloody Valentine, Deerhunter e The Horrors.
‘Modern English Decoration’ segna un evoluzione stilistica nel suono della band di Rhy Edwards e Rhys Williams,
con un sound più curato e originale.

Il nome Ulrika Spacek arriva dall’unione dei nomi di Ulrika Meinhof, giornalista e rivoluzionaria tedesca, co-fondatrice della R.A.F.,
e dell’attrice americana Sissy Spacek.


Ascolta ‘Full of Men’ e ‘Mimi Pretend’, primi estratti dal nuovo album degli Ulrika Spacek:
. ‘Full of Men’ – 

. ‘Mimi Pretend’ – 

 
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ULRIKA SPACEK – ‘Modern English Decoration’
dal 2 giugno per Tough Love Records
Tracklist:
1.Mimi Pretend / 2. Silvertonic / 3. Dead Museum / 4. Ziggy 
5. Everything, all the time / 6. Modern English Decoration / 7. Full of Men 
8. Saw A Habit Forming / 9. Victorian Acid / 10. Protestant Work Slump


Membri fondatori degli Ulrika Spacek sono Rhys Edwards e Rhys Williams, entrambi di origine tedesca e nati e cresciuti a Berlino. Il lavoro degli Ulrika Spacek è stato influenzato dai ripetuti ascolti di classici del kraut rock, di shoegaze inglese e dell’indie rock degli anni ‘90. Il sound neo psichedelico degli Ulrika ricorda la linearità ritmica dei NEU! e la veemenza noise dei migliori Sonic Youth.

Il nuovo ‘Modern English Decoration’ è la diretta evoluzione dell’esordio uscito nel 2016, ma anche un lavoro composto in modo differente da quanto fatto in passato. Se ‘The Album Paranoia’ era stato composto principalmente da Rhys Edwards e Rhys Williams il nuovo lavoro è frutto del lavoro di tutti e cinque i membri della band.

Un lavoro da non perdere per gli amanti dello shoegaze, dell’indie rock e delle sue nuove derive psichedeliche.

‘Modern English Decoration’ degli Ulrika Spacek uscirà il 2 giugno per Tough Love Records

Info Ulrika Spacek:
. http://www.ulrikaspacek.com
. https://www.facebook.com/ulrikaspacek
. https://twitter.com/ulrikaspacek
. https://www.instagram.com/ulrikaspacek/

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TODO MODO disco del mese di Blow Up magazine

TODO MODO è disco del mese di Blow Up magazine.

L’esordio del super trio composto da Giorgio Prette, ex batterista degli Afterhours, il cantautore Paolo Saporiti e Xabier Iriondo, chitarrista e polistrumentista noise degli Afterhours, è in uscita il 16 Ottobre per Goodfellas records.

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“Abrasive, spigolose, seducenti, le canzoni di Todo Modo fanno rumore dentro e fuori crescendo dopo ogni ascolto … Per quanto mi riguarda disco italiano dell’anno”.

– Fabio Polvani / Blow Up Ott. 2015

Diffidate dalle imitazioni.

Sempre all’interno dell’ultimo numero di Blow Up troverete un’interessante intervista di due pagine ai Todo Modo.

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‪#‎todomodo‬ ‪#‎newrelease‬ ‪#‎cd‬ ‪#‎vynil‬ ‪#‎blowupmag‬ ‪#‎goodfellas‬ ‪#‎noise‬ ‪#‎rock‬‪#‎best2015‬

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Moon Duo, Psychedelicatessen

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I Moon Duo hanno iniziato a lavorare al loro ultimo album durante un periodo in cui hanno affrontato una nuova e quanto mai curiosa realtà. Liberi da qualsiasi consegna ed aspettativa, pronti ad andare di nuovo on the road, Ripley Johnson (Wooden Shjips) e Sanae Yamada sperimentano un cambio radicale nella loro percezione della realtà. Come all’inizio di un viaggio lisergico, o al margine di un burrone, quando le ombre convergono misteriosamente nella luce,  la loro esistenza ha iniziato a trasformarsi in un sogno surreale, per poi tornare di soppiatto all’attualità. Piani di percezione instabili, cui il gruppo ha risposto con un’immersione totale nella musica, pur di riguadagnare un pizzico di lucidità. ‘Shadow of the Sun’ (Sacred Bones) è così il risultato di alcuni mesi spesi in un limbo tutt’altro che consolatorio.  Lavorando in parallelo in un oscuro scantinato in quel di Portland e a piano terra nella solare San Francisco, questi nuovi suoni e canzoni variano drammaticamente di groove in groove, rivelando tessiture sonore in precedenza inesplorate dal duo.

Il brano ‘Night Beat’ con i suoi ritmi simil-dance è un tentativo di accettare gioiosamente la sfida, mentre ‘Wilding’ ribadisce i più familiari territori del Moon Duo rifugiandosi in figure ripetitive e  riff quasi escapisti. Altrove la band si abbandona completamente al trip , scontrandosi con i ritmi fuzz di ’Slow Down Low’ e ‘Free the Skull’ foraggiando poi le certezze narcotiche di ‘In a Cloud’, forse la cosa più prossima alla psichedelia inglese che il gruppo abbia mai proposto (le pagine sinuose del catalogo Spacemen3, in primis). Per dare un sapore ancor più esotico all’album il duo si accampa a Berlino per mixare il tutto con il beatmaker finlandese Jonas Verwijnen presso i Kaiku Studios. E’ qui che decidono di ribaltare completamente il fuoco sull’album, incrementando l’esposizione dell’obiettivo. Tecniche non convenzionali che rivedono il loro disegno psych-rock, alla fine di quel trip dal titolo ’Shadow of the Sun’.

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Ryley Walker, il futuro è qui

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La copertina di ‘His Band And The Street Choir’ di Van Morrison deve aver condizionato non solo le scelte estetiche di Ryley Walker, un talento puro che all’età di 25 anni sembra aver sbaragliato ogni concorrenza in termini di maturità ed espressione del proprio io musicale. Il disco dello scorso anno – ‘All Kinds Of You’ edito dalla benemerita Tompkins Square – ha aperto la strada ai più nobili riconoscimenti della stampa specializzata, in attesa del definitivo allungo con ‘Primrose Green’, di imminente pubblicazione per Dead Oceans. Cresciuto sulle rive del vecchio fiume Rock nel nord dell’ Illinois, Ryley conoscerà un’adolescenza tranquilla prima di trasferirsi a Chicago nel 2007, per iscriversi al college. Qui inizia a frequentare con assiduità la locale scena dei club, confrontandosi con il lascito del post-rock e le più nerborute e decadenti manifestazioni noise (i gusti del nostro rimangono ad oggi profondamente disparati). Nel 2011, poco più che ventenne, il nostro si insinua adeguatamente nella tradizione del fingerpicking, osservando con parsimonia la dottrina dei vari John Fahey, Robbie Basho e Leo Kottke. Lo scenario sarebbe presto cambiato negli anni a venire, quando il gusto anglofono avrebbe preso il sopravvento, spostando l’asse degli interessi sulla perfida Albione, nello sposalizio naturale con lo stile conclamato di Bert Jansch e John Renbourn.

Per il nuovo album Ryley assolda un consistente numero di vecchi e nuovi talenti della windy city, andando a muoversi nei circuiti del jazz di ricerca e del rock sperimentale. L’apertura con la title-track ha del miracoloso, uno di quei brani che di diritto entrano nei dizionari rock di sempre, parafrasando le estatiche movenze del Tim Buckley altezza ‘Starsailor’. Con la successiva ‘Summer Dress’ gli arrangiamenti jazzy (l’uso del vibrafono è quintessenziale) sono ancor più determinanti, merito degli eccezionali comprimari coinvolti in questa pastorale avventura.  Anton Hatwich (contrabasso, Dave Rempis Quartet, Keefe Jackson ed una moltitudine di compagini avant) Frank Rosaly (batteria, Joshua Abrams Quartet, Scorch Trio, Jason Adasiewicz’s Rolldown)  Brian Sulpizio (chitarra, già nel precedente disco, un vero e proprio campione di gusto già frequentatore de circuiti rumoristi ed elettronici) e Ben Boye (tastiere, Bonnie Prince Billy, Angel Olsen) costituiscono più di un sostentamento per la penna dell’autore, capace di librarsi su di un tappeto sonoro ammaliante.

Per immergersi nello spirito dell’americana occorre voltare lato: ‘On The Banks Of The Old Kishwaukee’ è un’autentica testimonianza di vita, le fedeli memorie di Ryley che sulle sponde del fiume assisteva ai più classici battesimi nell’acqua. Più che a un’idea di redenzione il rimando è allo spoglio rituale, nelle acque limacciose del fiume con uno stuolo di partecipanti più che altro irritati. Per ascoltare il delizioso fingerpicking di ‘Sweet Satisfaction’ bisogna prima scomodare il John Martyn di ‘Solid Air’, pur considerando l’originalità del pianoforte di Ben Boye, qui particolarmente rivelatorio. Un’esperienza totale, tanto da candidare  ’Primrose Green’ ad una delle più miracolose pubblicazioni di quest’anno, proiettando il talento americano nella sfera dei grandi cantautori.

http://www.youtube.com/watch?v=96qBM4LL2ps

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Jon Spencer Blues Explosion – Freedom Tower

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New York City è una megalopoli estremamente rumorosa, molti dei suoi artisti si sono proprio formati all’ombra di quello stesso rumore. Il ritorno della Jon Spencer Blues Explosion è in pratica un morso feroce alla stessa cultura di strada della Big Apple, uno slancio vitale che prende il nome di  ‘Freedom Tower – No Wave Dance Party2015’, un titolo che già denuncia i suoi intenti rivelando certo la fascinazione per una delle più discusse correnti del dopo-punk, ma anche per la disco mutante che ha animato le sale del Danceteria e dello Studio 54.

Tutti i personaggi di serie b che hanno animato il cinema di genere e definito le frontiere culturali della grande mela sono presenti nella narrazione: lo spaccone e la bambola di fiducia,  il celebre cuoco, il poliziotto corrotto, gli artisti in sofferenza, ‘the sucker MC’ (come da slang locale), le prostitute dimenticate e la cenerentola alla sua ultima occasione. Una galleria vitale fatta di ritratti radicali, gli stessi omaggiati da Spencer/Bauer/Simins. Dall’inizio alla fine il disco ha un incedere nevrotico, è cucinato nella sporcizia e bagnato nella pioggia acida. E poi quelle rime montate su groove irresistibili, che del trio sono la specialità.

In tempi non sospetti la Blues Explosion aveva già flirtato con l’hip-hop, giusto in occasione di quei remix sperimentali che nel 2005 videro scendere in campo non solo Beck e Moby ma anche i due poco raccomandabili Wu-Tang Genius e Killah Priest. Il rock’n’roll sotto le mentite spoglie del rhythm’n’blues, nei mille volti di un gruppo che da sempre si pone ai vertici stilistici dell’underground, fiero nel ribadire i suoi trascorsi garage-thrash (con i suoi Pussy Galore Spencer ha definito i contorni del noise, riportandolo al suo stato primordiale). Registrato presso i leggendari Daptone House Of Soul di Bushwick e mixato da un personaggio influente nel circuito hip-hop come Alap Momin (Dalek) in quel di Harlem, ‘Freedom Tower’ è uno dei più provocatori stati del pathos urbano. Ci sono milioni di storie nella città nuda, ma c’è una sola Blues Explosion! La musica da protesta con cui danzare non è mai stata così ammaliante.

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