UNO DEI DISCHI PIU' ATTESI FINALMENTE IN ARRIVO ANCHE IN CD!

I MISTERIOSI GOAT RITORNANO CON COMMUNE, L' ATTESISSIMO SEGUITO AL LORO STRATOSFERICO WORLD MUSIC. ANCORA GLI ACID GROOVES DELL'ESORDIO SEMBRANO FARLA DA PADRONE, UNITAMENTE A QUELLA VENA IPNOTICA ED ALLE LINEE SERPENTINE DI CHITARRA CHE VANNO AD AGGIUNGERE UNA VENA UN PIZZICO PIU' OSCURA AL LAVORO DELLA BAND. C E L ESOTISMO, UNITAMENTE ALLA VENA HARD, IL CONCETTO DI TRIBALE SPOSATO ALLA MUSICA DA DANCEFLOOR (IL GRUPPO NON SI E MAI DEL REST DI NEGATO ALLA PRATICA DEL REMIX). LA VIBRAZIONE PSICHEDELICA VINTAGE PERMEA BRANI QUALI THE LIGHT WITHIN E TO TRAVEL THE PATH UNKNOWN, CHE ADDIRITTURA SUGGERISCONO PARALLELI CON ALCUNI MOSTRI SACRI DELLA MUSICA ALTERNATIVA TURCA COME BORIS MANCO ED ERKIN KORAY. UN LAVORO IN CUI CERTO NON MANCANO I COLPI DI SCENA, DANDO RAGIONE A CHI CONSIDERA I GOAT DEI MARZIANI.

LP CON VINILE SPLATTER E 7" INCLUSO... STAMPA ULTRALIMITATA , ULTIME COPIE

DISCO DEL MESE ROCKERILLA OTTOBRE

COPERTINA ED INTERVISTA SUL MUCCHIO DI SETTEMBRE

…MENO ISTINTO, DUNQUE, A VANTAGGIO DI UNA PRODUZIONE CALIBRATA CHE, COMUNQUE, NON IMBRIGLIA IL DESIDERIO DI SORPRENDERE CON QUEL RIUSCITISSIMO, COLLAUDATO MIXD I RITMI DEL MONDO E ACCELERAZIONI FOLLI CHE NEPPURE IL COLLETTIVO SA DOVE POTRANNO FINIRE (MUCCHIO SETTEMBRE, VOTO 8)

…LA SPLENDIDA BONDYE IMPASTA UN VIOLINO ALLE CHITARRE ELETTRICHE, TRASFORMANDO IL TUTTO IN UN RAGA ROCK DRONANTE E LISERGICO; LA CONCLUSIVA GATHERING OF ANCIENT TRIBES E’ LA CONCLUSIONE DEL RITUALE, UNA LUNGA CAVALCATA ELETTRICA IN ONORE DI CHISSA’ QUALE ANCESTRALE DIO. (RECENSIONE BOXATA SU BUSCADERO SETTEMBRE, VOTO 3 E ½)

I GOAT RIMANGONO UNA DELLE PIU’ INTRIGANTI E IMMERSIVE REALTA’ MUSICALI DI OGGI; COLORO CHE STANNO RIDANDO  UN SENSO AL CONCETTO DI ROCK COME ESPERIENZA VISIONARIA E COMUNITARIA., COME UTOPIA E COME AGNELLO SACRIFICALE. UNA BAND INSOMMA CHE VALE LA PENA SCOPRIRE SUBITO, SE NON LO SI E’ GIA’ FATTO (BLOW UP SETTEMBRE)

“VOODOO GROOVE” ERA LA DEFINIZIONE ADOTTATA DA CHRIS REEDER DELLA ROCKET PER DESCRIVERE LA MUSICA DEI GOAT AI TEMPI DEL PRIMO ALBUM WORLD MUSIC. LA FORMULA È CALZANTE, RECA IN SÉ INDIZI NODALI SULL’ATTITUDINE ARTISTICA DEL COMBO SVEDESE, VALE A DIRE ETICA TRIBALE E SENSO DEL MAGICO: FORMA E SOSTANZA. UN PROFILO DI EQUILIBRI ANTROPOLOGICI TRA L’ESOTERICO E L’ESSOTERICO CHE INTRIGA ANCOR PIÙ SE AD ESSO SI CONIUGA L’AGGETTIVO “PSICHEDELICO” (ROCKERILLA SETTEMBRE)

LE DANZE SI APRONO CON LE CHITARRE GROOVE MID-EASTERN DI TALK TO GOD. SI VIAGGIA STIPATI IN UN CARAVANSERRAGLIO PSICHEDELICO TRIBALEGGIANTE CHE NON MUTERA’ PIU’ FINO ALLA FINE (RECENSIONE BOXATA SU RUMORE SETTEMBRE)

COMMUNE È UN DISCO QUASI PIÙ PERCUSSIVO DEL PRECEDENTE, MA IN MODO PIÙ SUBDOLO E OSCURO TROVA UNA VIA PER RILEGGERE LA TRADIZIONE FUZZ E MINIMALE DI FORMAZIONI COME LA EDGAR BROUGHTON BAND ALLA LUCE DI UN SOUND VISIONARIO E ANCESTRALE LE CUI RADICI SONO DA RICERCARE IN TUTTE QUELLE ESPERIENZE DI MATRICE SCIAMANICA CHE SEMBRANO IL TERRITORIO ELETTIVO DELLA BAND DI ORIGINI SVEDESI. E SE HIDE FROM THE SUN FA PENSARE ALLA RICERCA ETNOMUSICALE DEI SUN CITY GIRLS, IL TINTINNABULO CHE INTRODUCE TALK TO GODS PROPONE IL ROVESCIO DELL’ESTETICA DOOM, PER L’INTERESSE CHE RIVELA NEI CONFRONTI DELLA MUSICA SACRA TRA ORIENTE E OCCIDENTE (INDIE-EYE.IT SETTEMBRE)

IL MOMENTO PIÙ BELLO DURANTE L’ASCOLTO DEL SECONDO ALBUM DEI GOAT ARRIVA CON “TO TRAVEL THE PATH UNKNOWN”, UNA TRACCIA STRUMENTALE CHE PARLA UNA LINGUA LONTANA, MUTA E AL CONTEMPO COSÌ EVOCATIVA E SÌ, PERFINO COMMOVENTE. UN PASSAGGIO MISTERIOSO IN MEZZO A UN ACCAMPAMENTO NEL DESERTO IN CUI RISUONANO TAMBURI, GRIDA MESSIANICHE E RIFF DI CHITARRA DA GOLDEN AGE DEL ROCK, CHE RACCONTA DELLA SEMPLICE INAFFERRABILITÀ DI UNA BAND (DO YOU REALIZE, SETTEMBRE)

IL SECONDO ALBUM DEL GRUPPO LOSANGELENO ALLAH-LAS, IDEALE SEGUITO ALL' OMONIMO DEBUTTO DEL 2012.

HAD IT ALL, RECURRING E NOTHING TO HIDE SONO FOTOGRFIE DI UN MONDO ANTICO, I SIXTIES NELLA LORO ESSENZA. SUONI SCARNI, BRANI A TINTE TENUI, FOLK ROCK, UN ACCENNO DI SURF, PSICHEDEIA IMLOSA, QUESTO E MOLTO ALTRO NELL’ALBUM CHE SEGNA IL RITORNO DELLA MIGLIORE SIXTIES BAND DEL PIANETA (RECENSIONE BOXATA SU RUMORE SETTEMBRE, VOTO 9)

E’ GIUSTO DA UN’ALTRA DIMENSIONE O DA INIMAGGINABILI ALTEZZE CHE SEMBRA ECHEGGIARE L’IDILLIO DI CANZONI COME LA MERAVIGLIA BYRDSIANA BETTER THAN MINE, COUNTRY-ROCK LISERGICO COME SFUGGITO AL CAPOLAVORO THE NOTORIOUS BYRD BROTHERS; LA SLENDIDA HAD IT ALL, UNA PERLA MELODICA SOSPESA TRA WEST COAST E BRITISH INVASION; O LA STUPEFACENTE SPIRALE PSICHEDELICA DI ARTIFACT (RECENSIONE BOXATA SU BUSCADERO SETTEMBRE, 3 STELLE E ½)