CONTINUA AD ESSERE OTTIMA L'ACCOGLIENZA RISERVATA ALL'ULTIMO LAVORO DI TIM HECKER

VIRGINS RAPRESENTA UNA SERIE DI APERTURE: ALL’ENSEMBLE DI PIANI E FIATI CHE HECKER REGISTRA E TRASCOLORA NEL SUO LAVORO DI STUDIO, ALL’AMBIENTE NEL QUALE SI MUOVONO I MUSICISTI, SECONDO LA LEZIONE DI GOULD DI METTERE IN RILIEVO L’ARTIFIZIO DELLA REGISTRAZIONE NELL’OPERA, ALL’OMAGGIO ALLA STORIA DELLE AVANGUARDIA MUSICALI, COME IN LIVE ROOM CHE RIPRENDE LA PARTITURA DI PIANO PHASE DI STEVE REICH, SEPPURE IN CHIAVE DIVERSA. VIRGINS IMPRIGIONA CHIUNQUE ABBIA ANIMO DI AVVICINARSI IN UN’ESTASI MODERNISSIMA (BLOW UP NOVEMBRE)

LE PREMESSE SEMBRANO IN PARTE RICALCARE LA PRODUZIONE DEL PRECEDENTE LAVORO RAVEDEATH 1972 (2011), EPPURE VIRGINS E’ UN’OPERA CHE NON TRADENDO IL PERCORSO ARTISTICO DI HECKER, VIAGGIA SU TUTT’ALTRA LUNGHEZZA D’ONDA. DRONE, ORGANI, UN PIANOFORTE, DIFFERENTI LIVELLI DI RIVERBERO, LA PULIZIA DI UN CLARINETTO. ASCOLTARE HECKER NON RESTITUIRA’ LA VERGINITA’ A NESSUNO, PERO’ RICORDERA’ COSA SIGNIFICAVA ESSERLO (BOXATA MUCCHIO NOVEMBRE, VOTO 8,5)

LA MUSICA DI TIM HECKER EVOCA SPAZI IMMENSI E CORRIERI COSMICI (INCENSE AT ABU GHRAIB E’ COME UNA RADIAZIONE DI FONDO) E INSIEME UNA CONCRETEZZA QUASI TATTILE, E IN QUESTO ALBUM RIESCE AD ABBATTERE I CONFINI TR AMUSICA DA CAMERA, RIPETITIVITA’ MINIMALISTA, MICROFRAMMENTAZIONE GLITCH, MANIPOLAZIONE DEI SUONI IN DIRETTA E AMBIENT IMPERCETTIBILMENTE MUTEVOLE, LASCIANDOCI PIACEVOLMENTE DISORIENTATI (RUMORE NOVEMBRE, VOTO 8)

TIM HECKER HA MESSO SU UN VERO E PROPRIO GRUPPO  CON L’AIUTO DEI TALENTUOSI BEN FROST E VALGEIR SIGURDSSON, CERCANDO DI CORTOCIRCUITARE LA MALINCONIA AUSTERA DI ARVO PART CON LE CARATTERISTICHE SUGGESTIONI AMBIENT-RUMOROSE E NEO-ROMANTICHE DEI SUOI ULTIMI DISCHI. IMPERDIBILE (RECENSIONE BOXATA SU ROCKERILLA)

TIM HECKER PUBBLICA UNO SCIENTIFICO MA SENTITO TRIBUTO ALLE ORIGINI DEL MINIMALISMO, TRAENDONE A PIENE MANI LE CAPACITÀ ASCENSIONALI E CICLICHE DI AUTORIGENERAZIONE. IN QUEL PRECISO ATTIMO IN CUI L’ORECCHIO VIENE RAPITO DAL GIOCO MINIMALISTA, ECCO LE STAFFILATE. I COLPI TEATRALI. LA CONSAPEVOLEZZA DEL MUSICISTA ELETTRONICO CHE PREVALE SULL’ARTIGIANO DEI LIVELLI. VIRGINAL I FUNZIONA COME UN PICCOLO ESEMPIO-MANIFESTO. SI REGGE SULL’ITERAZIONE DI UN PIANO (CHE SEMBRA UN CEMBALO) E SU UN CLARINETTO BASSO (SULLO SFONDO), CHE PRENDE IL SOPRAVVENTO SUL FINALE, LASCIANDO A SUA VOLTA IL POSTO A SOFFIATE DRONICHE. NEL MEZZO, IL CAOSMO ELETTRONICO. DALL’ALTRA PARTE DELLO SPECCHIO, STAB VARIATION NASCE COME UN MIXING ALLA HOLDEN E SI CHIUDE CON DRONI CHE SOTTENDONO QUELLA MEDESIMA TASTIERA DI VIRGINAL I. (SENTIRE ASCOLTARE OTTOBRE, VOTO 7)

CI SONO I CLAVICEMBALI, C'È IL PIANO CHE MAI COME IN QUESTO ALBUM È PROTAGONISTA. "VIRGINAL I" O "BLACK REFRACTION" (QUESTO FORSE L'UNICO EPISODIO MENO RIUSCITO, PIÙ PER IL SUO SEMBRARE TROPPO AZZARDATO CHE BRUTTO) VIVONO NEL PIANOFORTE, QUELLE MICROVARIAZIONI CHE DANNO IL SENSO DEL FLUIRE.  LA PRIMA METÀ DELL'ALBUM PARE QUASI SEGUA IL FLUSSO DEL SUO PREDECESSORE, IN UNA SORTA DI LIAISON. "PRISM" SONO TRE MINUTI A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DEL TITOLO, GIOCHI DI GRIGIE RIFRAZIONI, "LIVE ROOM" SPARIGLIA VETRI ROTTI, PIANOFORTE E NOISE-DRONE LATENTE, IN UN MARASMA DI CONTRASTI DEFLAGRANTE.  A SEGNARE LO STACCO, PERÒ ,È "VIRGINAL I", SONTUOSO LOOP IN CRESCENDO CHE SI ABBANDONA TOTALMENTE A UN CAOS CONTROLLATISSIMO. CON "VIRGINS" ENTRA DI DIRITTO TRA I PIÙ GRANDI DI SEMPRE. COME SE CI FOSSE ANCORA BISOGNO DI SOTTOLINEARLO. (ONDA ROCK OTTOBRE, VOTO 8)

MA IL TALENTO FONDAMENTALE DI HECKER RIMANE INTOCCATO E BASTA ASCOLTARE LA PIETRIFICANTE “INCENSE AT ABU GHRAIB” PER AFFERMARE CHE IL MAESTRO DELLE ATMOSFERE ELETTRONICHE È SEMPRE INARRIVABILE ED IRREPLICABILE NELLA SUA UNICITÀ. SÌ, TIM HECKER È VIVO E VEGETO, COME DIMOSTRA IL BEAT AEREO E PULSANTE DI “STAB VARIATION” E SI È RIPRESO DAL PERICOLOSO RISTAGNO COMPOSITIVO DI RAVEDEATH, 1972. VIRGINS È UN’ECCELLENTE CONFERMA (DO YOU REALIZE OTTOBRE, VOTO 8)

FERVE L' ATTIVITA IN CASA SPAIN DOPO CHE JOSH HADEN HA RIMESSO IN PIEDI LA FORMAZIONE NEL 2007. THE MORNING BECOMES ECLECTIC SESSION COMPRENDE SETTE CLASSICI DAL REPERTORIO SPAIN, INCISI DAL VIVO NEGLI STUDI RADIOFONICI DI KCRW A SANTA MONICA, CA, IL 4 OTTOBRE DEL 2012. E MOLTO PIU' DI UN REGALO PER I FANS DELLA BAND, CON L AIUTO DELLE TRE SORELLE PETRA, RACHEL E TANYA(RISPETTIVAMENTE AL VIOLONCELLO, AL VIOLIN ED ALLA VOCE) JOSH REINVENTA DI SUO REPERTORIO ATTRAVERSO ARRANGIAMENTI INEDITI E SUBLIMI.

7 PEZZI, SIA DAL PASSATO CHE DAL RECENTE THE SOUL OF, RITORNO DEGLI SPAIN DI J HADEN SULO SCACCHIERE MUSICALE. COSA PICCOLA MA CAPACE DI RICORDARE QUANTO LA MALINCONIA MARCA SPAIN (SONGWRITING QUIETO, TOCCHI JAZZ, CHIAROSCURI) SIA DOLCE. CILIEGINA SULLA TORTA O BIGLIETTO DA VISITA, DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA (BLOW UP NOVEMBRE, VOTO 8)

…GLI SPAIN SONO UNA FACCENDA DI ANIMA E NON SOLO DI SLOWCORE O DI QUALSIASI ALTRO GENERE E MUSICALE E SPIRITUAL, STRATEGICAMENTE COLLOCATA A FINE TRACKLIST, CONFERMA IN QUESTO SENSO LA PROPRIA STATURA DI CLASSICO (RUMORE NOVEMBRE, VOTO 7)

LA SCALETTA E’ TROPPO BREVE PER VALERE COME UN BEST OF, MA PIU’ CHE EMBLEMATICA DI UN SUONO E DI UNO STILE DIVENTATI PARADIGMI DELLA MIGLIORE CANZONE D’AUTORE DEGLI ULTIMI VENT’ANNI. SOPRATTUTO PERCHE’ SCEVRA DI ORPELLI CELEBRATIVI INTORNO ALLA SOBRIETA’ MUSICALE E ALLA RPFONDITA’ POETICA DI UNA BAND SUPERLATIVA (ROCKERILLA NOVEMBRE)

ORA ANCHE IN VINILE!

CERTE DUREZZZE DEI PRIMI DISCHI SI SONO PERSE PER STRADA MA, IN COMPENSO, SIMON HA AFFINATO LA SUA PENNA ED E’ OGGI UN CANTANTE MIGLIORE, OLTRE CHE UN OTTIMO CHITARRISTA. LO DIMOSTRANO LE QUINDICI TRACCE IN SCALETTA, CHE PORTANO L’ALBUM A  SUPERARE I 70 MINUTI DI DURATA. COME E’ GIUSTO CHE SIA IN UN DISCO CHE SI FREGIA DI ESSERE PSICHEDELICO, LE CHTARRE ELETTRICHE LA FANNO DA PADRONE SI TRATTI DI ROCK SONGS COME YESTERDAY’S BLOWIN’ BACK O COME LA TIRATA IN THE THICKET, DELIQUI LISERTGICI IN SALSA BLUES COME RAINS IN THE DESEERT, ESPERIMENTI QUASI DUB COME COPPER IS RESTLESS, IPNOSI ALLUCINATORIE TRA STONER E DESERT ROCK COME I DICEI MINUTI DI THIS SONG IS OVER (BUSCADERO NOVEMBRE, 4 STELLE)

TRA LE NUOVE COMPOSIZIONI CHE PIU’ LASCIANO ILS EGNO SI IMPONE SUBITO 1000 DREAMS, SCRITTA E SUONATA IN TANDEM CON IL NOTEVOLE CHITARRISTA IMAAD WASIF, MA CONQUISTANO ANCHE LE SPLENDIDE EVOLUZIONI BLUES DELLA TORBIDA MR. CHESTY, CHE FANNO IL PAIO CON IL PODEROSO ROMANTICISMO DI YESTERDAY’S BLOWIN’ BACK. OPERA DI GRANDE IMPEGNO (RECENSIONE BOXATA SU ROCKERILLA NOVEMBRE)

PROBABILMENTE E’ NEL RESPIRO DESERTICO, NOTTURNO E NARCOTICO DELLA PARTE CENTRALE DEL DISCO IL LUOGO IN CUI DIMORANO I MIGLIORI EPISODI DI WARBLE WOMB.(BLOW UP NOVEMBRE)

WARBLE WOMB E’ FIERAMENTE ASCIUGATO IN UNA SPIRALE PSYCH STRETTISSIMA, CHE SEMBRA A TRATTI QUASI PREOCCUPATA DI NON USCIRE DAL PROPRIO RUOLO (BOXATA SU RUMORE NOVEMBRE)

CI SONO ANCHE TRACCE DEI BYRDS NEL GRINTOSO FUZZ-POP DI “1000 DREAMS” E GRANITICI MURI DEL SUONO IN “ONE MORE TOLL TAKER”, IN UN ALTERNARSI DI LEGGIADRIA E VIGORE STIMOLANTE PER L’ASCOLTATORE, MA È OVVIAMENTE IL LATO STONER QUELLO CHE EMERGE CON FORZA IN “WARBLE WOMB”. IL BLUES SPETTRALE DELLA MAGICA “RAINS IN THE DESERT”, I DIECI MINUTI DI HEAVY-ROCK PSICHEDELICO DA FOTO-FRAME DI “THIS SONG IS OVER” E IL MIX DI SHOEGAZE E CLASSIC ROCK DI “COPPER IS RESTLESS (‘TIL IT TURNS TO GOLD)” RESTANO IN ATTESA DELLA CELEBRAZIONE LIVE PER EVOLVERE IL LORO LATO EPICO. (ONDA ROCK NOVEMBRE)

CON PLACES OF WORSHIP ARVE HENRIKSEN COMPIE UN DEFINITIVO BALZO IN AVANTI, ASSICURANDOSI UN POSTO DI TUTTO RISPETTO NELLA CATEGORIA DEI PESI MASSIMI DEI MUSICISTI CONTEMPORANEI. LA CONTINUITA' CON CUI HA SOSTENUTO LE SUE SORTITE IN SOLO - SPESSO FORAGGIATE DALLO STORICO E PRESTIGIOSO MARCHIO ECM - ED IL LAVORO IN GRUPPO CON I SUPERSILENT, NE HANNO FATTO UN MUSICISTA DI RIFERIMENTO NEL CIRCUITO DELL AVANGUARDIA INTERNAZIONALE. IL TROMBETTISTA NORVEGESE CONTINUA AD ABBRACCIARE CON QUESTO LAVORO UNA FILOSOFIA TIPICAMENTE NORDICA, DESCRIVENDO IN MANIERA CREDIBILE LA PROFONDITA' DEI FIORDI ED I PITTORESCHI - A VOLTE SPETTRALI - PAESAGGI LOCALI. SUPPORTATO DA UN ALTRO MOSTRO SACRO QUALE JAN BANG (DAVID SYLVIAN, NILS PETTER MOLVAER) IL NOSTRO SI PONE TRA IL DAVIS DI AURA E LA FOURTH WORLD EXOTICA DI HASSELL.

LUOGHI DI CULTO, RECITA IL TITOLO, RACCONTATI ATTRAVERSO UN’ESTETICA CHE SI SITUA ALL’INCROCIO TRA IL CATALOGO ECM, ANGELO BADALAMNETI E IL QUARTO MONDO TEORIZZATO DA JOHN HASSELL: UNA MUSICA CHE SI NUTRE DELL’AMBIENTE SONORO CIRCOSTANTE E DEI SUOI SILENZI RISPUTANDOLI FUORI SOTTO FORMA DI FLUIDO AMNIOTICO, SPIRITUALE, INTIMISTA (RUMORE NOVEMBRE, VOTO 7)

IL NUOVO ATTESISSIMO ALBUM DEL GRANDE TRIO AUSTRALIANO. IL DICIASSETTESIMO CAPITOLO NELLA DISCOGRAFIA DEL GRUPPO, E L'UNDICESIMO PRODOTTO DALLO STORICO MARCHIO RER RECOMMENDED. QUI LA BAND TORNA NEI TERRITORI CHE L'HANNO RESA FAMOSA. "OPEN" CONSISTE IN UN SOLO LUNGO BRANO DI POCO PIU' DI UN'ORA. UNA GRANDE FORMA GLACIALE CHE MUTA GRADUALMENTE TRA PIANI ARMONICI FLUTTUANTI, ELEMENTI DI FUNK MINIMALISTA, FIGURE DI PIANO REITERATE, JAZZ AMBIENTALE E PULSAZIONI ELETTRONICHE SUBLIMINALI. UN ORGANISMO COMPLESSO, PRODOTTO DALLA MINUZIOSA SOVRAPPOSIZIONE DI DIVERSI STRATI SONORI SECONDO UNA PRECISA STRUTTURA TEMPORALE. LONTANO DAL RISCHIO D'ACCUMULO E SOVRAFFOLLAMENTO ACUSTICO OPEN POSSIEDE LA FORZA PER SVILUPPARSI NEL TEMPO E MANTENERE SEMPRE UN'ARCHITETTURA LUMINOSA, TRASPARENTE ED INFINITAMENTE APERTA.

E’ UN SUONO SCARNO, RIDOTTO, SUSSURRATO, E’ PIU’ CLASSICA CHE PROG O JAZZ-ROCK O MINIMALISTA; COSI’ LA SI DEVE ASCOLTARE, DI NOTTE E A LUCI SPENTE, COME UNA DESUETA PARTITURA CLASSICO-CAMERISTICA, COME CHOPIN PASSATO PER SATIE E RIVISITATO DA CAGEE  GLASS (BLOW UP NOVEMBRE)

SE CI FOSSE UN EQUIVALENTE IN SUONI DEI QUADRI DI RENOIR E MANET, ALLORA SAREBBE QUESTO CD. EPPURE, UN GENERE PER CLASSIFICARLO DEV’ESSERCI1 COME LA CHIAMAVANO UNA VOLTA? AH SI’, PSICHEDELIA. ECCO, OPEN E’ PSICHEDELIA ACQUATICA (ROCKERILLA NOVEMBRE)

DOPO IL SUCCESSO MONDIALE DI TEN FREEDOM SUMMERS, PUBBLICO E CRITICA ATTENDEVANO CON ESTREMO INTERESSE I NUOVI PASSI DEL GRANDE TROMBETTISTA. TRA L EPRIME PUBBLICAZIONI, TROVIAMO QUESTO MAGNIFICO ALBUM IN DUO CON LA PIANISTA NEWYORCHESE ANGELICA SANCHEZ, ASTRO NASCENTE DEL PIANISMO JAZZ D'AVANGUARDIA E GIA' COLLABORATRICE DI SMITH IN FORMAZIONI COME IL GOLDEN QUARTET EL'ENSEMBLE ORGANIC.

IL DUO E' LA FORMA PIU' INTIMA DELL'INCONTRO NEL CAMPO DEL JAZZ E DELL'IMPROVVISAZIONE. WADADA LEO SMITH E ANGELICA SANCHEZ SI INOLTRANO CON ESTREMA NATURALEZZA ALL'INTERNO DI UN DIALOGO ESTESO E RAFFINATO. IL TIMBRO APERTO, LIRICO E TRASPARENTE DEL GRANDE TROMBETTISTA INCON TRA IL PIANISMO ALTAMENTE SENSIBILE DELLA SANCHEZ E LA MUSICA CHE NE SCATURISCE E' PURA MAGIA.

CLEAN FEED
5609063002836
CF283
CD 11,00

CLEAN FEED
5609063002867
CF286
CD 11,00

IL NUOVO ALBUM DI QUESTO ARTISTA MULTIMEDIALE ORIGINARIO DI BIRMINGHAM - STESSA CITTA NATALE DI SUN RA - RACCOGLIE INCISIONI COMPRESE TRA IL PERIODO 2006 E 2011 ED ILLUSTRA AL MEGLIO LA SUA CAPACITA' DI MUOVERSI CON GRANDE SPIRITO COMUNICATIVO NELL AMBITO DI UN JAZZ DALLE TINTEGGIATURE SPAZIALI.

COLE ALEXANDER FROM DEI BLACK LIPS E BRADFORD COX DEI DEERHUNTER SONO GLI OSPITI SPECIALI DI UN DISCO CHE NON MANCHERA' DI INCREMENTARE BACINO D' UTENZA DELLO STESSO LONNIE.

SOUL, APPUNTO, MA ANCHE BLUES, ELETTRONICA ANTIDILUVIANA, ECHI DI SPIRITUAL (MIND ON) E SCAVI PSICOLOGICI NEL CUORE DELL’AFRICA (SUN & WATER). COME IL SUN RA DEL SOUL, LONNIE SI LANCIA COMUNQUE AL CIELO SENZA PENSARE A UN ATTERRAGGIO CHE NON CI POTRA’ MAI ESSERE. ANIMA PURA (BLOW UP NOVEMBRE)

JAM PROIETTATE VERSO L' ETERNIT'A, LA GIUSTA DOSE DI HEAVY PSICHEDELIA E RIPETITIVITA MOTORICA. UN VIAGGIO SENZA TIMORE NEI MEANDRI DELLO SPAZIO- MENTE. UN SECONDO ALBUM CHE IN MANIERA INTREPIDA FORNISCE GLI ELEMENTI PER UNA RIUNIONE DI GRUPPO TRA HAWKWIND, NEU!, STOOGES E LOOP. IL FUTURO ANTICO DELLA MUSICA LISERGICA.

I NOSTRI GIOCANO SUBITO LA CART AMIGLIORE CON TRANSFORMATION, UN BATTITO GARAGEY AVVOLTO DA SPIRALI COSMICHE E DA UN ANELITO UNIVERSALE, CION UN REFRAIN CHE VALRIZZA LA TRACCIA MUSICALE COME CANZONE IN SE’ E NON SOLO COME TRIP. I’M COMING HOME INCALZA SU SIMILI COORDINATE ANCHE SE IN REALTA’ SI TRATTA DI UNA COVER DEI DEVIANTS, DISPERSA TRA STRATOSFERA. (BLOW UP NOVEMBRE)

TRA DRONES ESTATICI, CAVALCATE ELETTRICHE VERSO UN SOLE CHE BRUCIA L’ORIZZONTE, DEGNE DEGLI HAWKWIND, E MOMENTI DI RUMOR EIMMAGINIFICO, SI CORRE VERSO LA CONCLUSIONE DELL’ENNESIMO TRIP (BUSCADERO NOVEMBRE)

DOPO L' ENTUSISMANTE DEBUTTO CON PUNCH DRUNK, UN ENNESIMA CONFERMA DEL TALENTO DI QUESTO PRODUTTORE BRITANNICO CHE CON DECISIONE SI RIPROPONE DI IN VERTIRE I CANONI DELL' ELECTRO FUNK. DA BRISTOL UNA SCOSSA DETERMINANTE A GLI SVILUPPI DEL POST-GRIME E DUBSTEP, CON FORTI INIEZIONI DI RITMI R&B E CADENZE BLACK.

RITMI E CADENZE SI APRONO ESSENZIALI, GIRANO CON GRIME, BROKENBEAT, R&B. IL PURLE SOUND ASSUME UN’ELEGANTE VESTE AFROSOULFUNK CON TRAIETTORIE ELECTRO (BLOW UP NOVEMBRE, VOTO 7)

TYPE
5060165483921
TYPE117
CD 11,25

RITORNO IN SCENA PER L' EX YELLOW SWANS, IN UN DISCO DALLE FOSCHE TINE NEO CLASSICHE. UN LAVORO CHE E QUASI UN PUNTO DI CONGIUNZIONE TRA IL LASCITO POST-INDUSTRIALE E NOISE DEL GRUPPO MADRE E LE INQUIETANTI PROCESSIONI QUASI CAMERISTICHE DEL NUOVO PROGETTO. UNA RIVOLUZIONE FANTASTICHE CHE CONFERMA LA STATURA DEL COMPOSITORE SALOMAN.

NON MENO CONVINCENTE LA SECONDA FACCIATA, COL QUARTO D’ORA DI BOOTS ON THE GROUND IN CUI SI ASSISTE ALL’AVVICENDARSI TRA LANGUORI DI UNA CHITARRA CHE IMMOTA CONTEMPLA TORMENTI E MEMORIE E L’IRROMPERE DI RULLATE E REMINISCENZE DEI TRASCORSI DI SALOMAN, EVIDENTEMENTE IMPOSSIBILI DA REPRIMERE, E IL PREGEVOLE FINALE COLD HAUNT, DAL CUPO RESPIRO NEOCLASSICO (BLOW UP NOVEMBRE)

COME SE WIM MERTENS AVESSE AFFIDATOLE SUE PARTITURE A CHRISTIAN FENNESZ,. NON MANCA UN INASPETTATO INTERLUDIO PERCUSSIVO (BOXATA SU RUMORE NOVEMBRE, SEZIONE AVANT)

DA CITTA DEL CAPO, SUDAFRICA, UNA DELLE ESPERIENZE GARAGE-ROCK PIU INTENSEDI QUESTO 2013. UN PIGLIO SIXTIES ED UN ATTITUDINE PROTO-PUNK FANNO DA SFONDO ALLE LORO CANZONI, INVERO TRASCINANTI.

LA TITLE-TRACK E’ UN MICIDIALE PEZZO DI PUNK PRIMITIVO E GOTICO ALLA FLESHEATERS. CHIAMATELI PURE I BLACK LIPS SUDAFRICANI, SENZA LA DEVIANZA MA CON LA STESSA CONTAGIOSA ESUBERANZA E UN SPRINT SURFY IN PIU’. COVER DI HUMAN EXPRESSION E THEE MILKSHAKES (BLOW UP NOVEMBRE, VOTO 7)