MIKE PATTON
  "mondo cane "

IPECAC
689230011927
IPC119
CD 10,50

OSSESSIONATO DA TEMPO IMMEMORE DALLA CANZONE ITALIANA, MIKE PATTON RIESCE A DARE FORMA AL SUO DESIDERIO DI CROONER, ABBRACCIANDO UN REPERTORIO DI TUTTO RISPETTO E GIOCANDO CON FINI ORCHESTRAZIONI.
MONDO CANE È UN TRIPUDIO EASY LISTENING, CON PATTON LEADER DI UNA BIG BAND COSTITUITA FONDAMENTALMENTE DA GRANDI MUSICISTI ITALIANI. DALLA TROMBA DI ROY PACI ALLA CHITARRA DI ALESSANDRO 'ASSO' STEFANA (CHITARRA SOLISTA PER VINICIO CAPOSSELA ED ANCHE AL TIMONE DI  GUANO PADANO).
IL DISCO PRESENTA IN SCALETTA EVERGREEN DELLA TRADIZIONE ITALIANA: DA IL CIELO IN UNA STANZA (SCRITTO DA GINO PAOLI ED ARRANGIATO ORIGINARIAMENTE DA TONY DE VITA) PASSANDO PER SENZA FINE (ANCORA GINO PAOLI) E QUELLO CHE CONTA (SALCE/ MORRICONE), INTERPRETATA NEL FILM LA CUCCAGNA DA UN INDIMENTICABILE LUIGI TENCO. 11 TRACCE RIVISTE CON GUSTO ED ELEGANZA DA UNO DEGLI ARTISTI INTERNAZIONALI PIÙ COMPLETI ED IMPREVEDIBILI CHE L'UNIVERSO POP ABBIA MAI IMMAGINATO.
MIKE, CHE SARÀ NUOVAMENTE IN TOUR CON I FAITH NO MORE NEI MESI A VENIRE, CI SORPRENDE PER L'ENNESIMA VOLTA SCIORINANDO UNA PROVA SUPERLATIVA. E' PROPRIO IL CASO DI DIRLO: UN DISCO PER L'ESTATE!

LA TRACKLIST:

IL CIELO IN UNA STANZA (PAOLI/ MINA)
CHE NOTTE! (BUSCAGLIONE/ CHIOSSO)
ORE D'AMORE (BONGUSTO/ MIGLIACCI/ SIGMAN/ KAEMPFERT)
20 KM AL GIORNO (ARIGLIANO/ MASSARA/ MOGOL)
QUELLO CHE CONTA (SALCE/ MORRICONE)
URLO NEGRO (BLACKMEN)
DEEP DOWN (MORRICONE)
SCALINATELLA (MUROLO/ BONAGURA/ CIOFFI)
L'UOMO CHE NON SAPEVA AMARE (FIDENCO/ PALLAVICINI/ MOGOL)
TI OFFRO DA BERE (MORANDI/ MECCIA)
SENZA FINE (VANONI/ GRAGNANIELLO)

DISCO DEL MESE ROLLING STONE MAGGIO

ARTICOLO DI DUE PAGINE SU XL DI REPUBBLICA MAGGIO

QUI LIBERA LA SUA PASSIONE PER LA CANZONE ITALIANA – CON 30 ORCHESTRALI E LA TROMBA DI ROY PACI – E INDOSSA LO SMOKING COME UN ROCKER. LA PRONUNCIA A VOLTE VACILLA? E CHI SE NE FREGA QUANDO IL CIELO IN UNA STANZA DIVENTA UN OMAGGIO PUNK A UN’ ITALIA LONTANA (XL DI REPUBBLICA MAGGIO, VOTO 7.8)

LA’ DOVE PATTON SI LASCIA TRASCINARE DALLA MELODIA SI TROVANO LE COSE MIGLIORI, COME LA STRUGGENTE L’UOMO CHE NON SAPEVA AMARE DI NICO FIDENCO, ARCHI IMPERIOSI E LA VOCE BEN TESA, E QUELLO CHE CONTA DI MORRICONE, INTERPRETATA NE LA CUCCAGNA DA LUIGI TENCO (RECENSIONE BOXATA  - VOTO 8 – PIU’ INTERVISTA SU RUMORE MAGGIO)

FEDELI IDEALMENTE AGLI ORIGINALI, MA PER FORZA DI COSE CARATTERIZZATI  DA ARRANGIAMENTI NON SEMPRE CONSUETI, I PEZZI COLPISCONO PER GUSTO, VIVACITA’ E AUTOREVOLEZZA, PROPRIO COME IL CANTO DELL’AMICO AMERICANO SI RIVELA CONVINCENTE E CREDIBILISSIMO AL DI LA’ DI QUALCHE VERSO PRONUNCIATO IN MODO  UN PO’ ‘ESOTICO’ (MUCCHIO MAGGIO, 3 STELLE)

E’ UN MOMENTO IMPORTANTE NELLA CARRIERA DEI WOODS, QUASI SINTOMATICO. SE IL LEADER JEREMY EARL HA MESSO IN PIEDI UNA DELLE PIÙ QUOTATE ETICHETTE INDIE CONTEMPORANEE - LA WOODSIST - CON IL GRUPPO MADRE SI APPRESTA A COGLIERE I FRUTTI DI UN LUNGO PROCESSO CREATIVO. DOMICILIO NEWYORKESE MA ATTITUDINE ASSOLUTAMENTE CALIFORNIANA I WOODS HANNO CESELLATO LA LORO MUSICA CON L’INTERVENTO DI COLLABORATORI ESTERNI. NEL NUOVO DISCO TROVIAMO MATTHEW VALENTINE (ALL’ARMONICA ED AL BANJO IN TIME FADING LINES) E G.LUCAS CRANES IL CUI DESTINO È QUELLO DI MANIPOLARE NASTRI IN SUFFERING SEASON. AT ECHO LAKE AGGIUSTA IL TIRO, ATTIVANDOSI VERSO UNA FORMA CANZONE CHE RILASCIA UMORI FOLK-PSICHEDELICI, LA MUSICA DEI WOODS PUR NASCENDO DA UN CANOVACCIO INDIE, PRENDE IN ESAME LE COLORITURE DEL SUONO SEVENTIES: UN GRUPPO MENTALMENTE FORMATOSI NEGLI EIGHTIES, SULLA SCIA DEI NUOVI TRADIZIONALISTI (MEAT PUPPETS, FIREHOSE), CON LA VOCE DI EARL (QUASI UN IBRIDO TRA JAD FAIR, JONATHAN RICHMAN E NEIL YOUNG) A CONDURCI IN UN INESAURIBILE TRIP

13/05/2010 - Savignano sul rubicone(Fc) -  Sidro 
14/05/2010 - Bari -  Eremo 
15/05/2010 - Bologna -  Il Covo 

"...Complimenti allora alla neonata Octopus Records che ha avuto l'idea di un tributo al Barret solista(quello più ostico) e ai 14 artisti...che si sono districati con abilità in un contesto tanto affascinante e rischioso..." XL (7.4) -

"...La bellezza di operazioni come questa risiede nella sensibilità delle band che vi partecipano. Un gioco, a volte, che stravolge la natura del brano regalandogli una
veste inedita e sorprendente..." COOLCLUB -

"..un disco che impone un giudizio più che positivo, visto come si arrischia a maneggiare materiale ampiamente interiorizzato senza scadere nel
ridicolo e anzi aggiungendo classe a un canzoniere di per sé già geniale..." SENTIREASCOLTARE (7.3/10) -

"Inevitabile, ma tutt'altro che scontato e banale tributo al fondatore dei Pink Floyd...una libertà d' interpretazione che dà prova di aver fatto proprio lo spirito dell'autore assai più della forma del singolo spartito..." ROCKERILLA (7/10) -

"...un progetto italiano a vocazione internazionale...lo standard è generalmente alto e la compilation è un ascolto nel complesso avvincente che riesce in modo efficace e mai gratuito ad esplicitare alcuni dei mille possibili nessi tra la malattia giocosa del diamante pazzo e le varie incarnazioni del moderno gusto indie-rock.Consigliato."
BLOW UP (7) -

" Questa raccolta suscita interesse per vari motivi: se i partecipanti si confrontano con il materiale mantenendo la propria cifra stilistica, la risultante omogeneità di fondo ribadisce la particolarità di canzoni che mantengono un fascino immutato..." MUCCHIO -

"...Clowns And Jugglers è una dichiarazione di stile e di comune ispirazione da parte di nuove e vecchie leve dell'indie italiano..." Jam (*** 1/2) -

"...uno straordinario talento psichedelico declinato da una manciata di canzoni, riprese dai protagonisti della scena indipendente italiana (Moltheni, Atari, Super Elastic Bubble Plastic). Nell’eletta schiera anche l’inglese Adam Ficek, alias Roses Kings Castles, che regala una filologica e acustica versione di Love song. Cosmico."
Io Donna

" Le cover possono essere scontate o sorprendenti, questo per fortuna è il secondo caso." Audio Video Foto -

"Questa raccolta è un condensato di stili e diversi modi di amare il genio fondatore dei Pink Floyd...un Syd Barret visto attraverso gli specchi deformanti dell'indie rock italiano, che in questi ultimi tempi ha raggiunto picchi qualitativi di assoluto rilievo..." CLASSIX -

"A prescindere dalla qualità delle conzoni, un tributo dovrebbe avere innanzitutto una propria ragione d'essere.Bene, è fortunatamente il caso di Clowns And Jugglers - A Tribute To Syd Barret ...Da un lato la geniale cifra stilistica del songwriter inglese rimane intonsa, ma dall'altro ogni artista tira fuori dal proprio sacco la farina necessaria per impastare i nuovi rivestimenti sonori..." Audioreview -

RICHARD JANKOVICH AKA POCKET MENTE CREATIVA DEL COMBO DI NY  BURNSIDE POCKET E’ STATO RECENTEMENTE INGAGGIATO PER REMIXARE BRANI DI RADIOHEAD, JOANNA NEWSOM, BECK ED OF MONTREAL
IN QUESTA SERIE DI MINI CD AFFIANCATO DA FIGURE STORICHE COME BURGESS DEI CHAMELEONS, ROBYN HITCHCOCK E TANYA DONNELLY DEI THROWING MUSUS/BELLY SI DIVERTE IN UNA SERIE DI REMIX IN CHIAVE GORILLAZ/CHEMICAL BROTHERS CON LA VOCE DEI NOSTRI A FARLA DA PROTAGONISTA !

Morto quarant’anni fa, in questo lasso di tempo Jimi Hendrix è diventato oggetto di un vero e proprio culto che lo ha eletto il “più grande chitarrista di tutti i tempi”. Ritornare sulla sua figura appare pertanto un atto doveroso, tanto più se fatto dal suo più grande esperto italiano. Il libro analizza il personaggio, il demiurgo e lo stregone e soprattutto guarda ai motivi che ne hanno alimentato la leggenda dalle prime incisioni del 1966 fino ai giorni nostri. Jimi Hendrix, la sua musica, il suo stile di chitarrista stratosferico, la sua inventiva di cantante e compositore, hanno attraversato l’arte e il costume, il suono e le classifiche dalla metà degli anni sessanta a oggi, con una densità, una qualità, una continuità sbalorditive. 

Libro tutto in inglese. Il primo e unico libro su una band di culto dei '60 '70, i The Outsiders dettagliatissima, splendide foto in b/n, locandine, ritagli di riviste d’epoca e centinaia di illustrazioni.

“Gli outsiders di Wally Tax erano duri e incompromissori, il loro R&B al vetriolo era l’anticamera del punk e questo libri ci spiega il perché. Nelle sue pagine c’è l’Amsterdam degli anni sessanta, il calore del primo beat, i primi accenni di psichedelica, c’è uno spirito che resiste all’usura del tempo.” (Rumore, marzo 2010)

Considerato uno dei gruppi più creativi degli anni Settanta, i Gentle Giant hanno contribuito a definire un genere, il rock progressivo, che ha dato alla luce alcune tra le più importanti opere della popular music di tutti i tempi.
I Gentle Giant ci vengono restituiti da questo libro in tutta la loro parabola artistica, partendo dagli esordi di fine anni Sessanta fino ai capolavori dei Settanta e alle ultime, recentissime apparizioni del gruppo Three Friends, nato dall’unione di tre storici componenti della band (due dei quali hanno collaborato a questo libro con un’intervista).
Il cd allegato, Ibrido Hot Six Plays Acquiring The Taste, propone la rilettura in chiave strumentale, con l’utilizzo di contrabbassi, oboe, flauti, tromba e ance, delle otto indimenticabili composizioni del secondo album dei Gentle Giant.