FINALMENTE DISPONIBILE ANCHE IN LP!

PRIMO ALBUM PER LA LORO PERSONALE ETICHETTA E NUOVO TRIONFO DISCOGRAFICO PER IL SUPERGRUPPO LONDINESE DEI DRAGONFORCE. TRA I PROTAGONISTI ASSOLUTI DELLA SCENA EPIC-METAL MONDIALE, TORNANO CON UN LAVORO DI GRANDE INTENSITA SEGNATO DALL'INGRESSO DEL NUOVO CANTANTE MARC HUDSON. AUTENTICI VIRTUOSI DEI PROPRI STRUMENTI I DRAGONFORCE SI ISPIRANO PER CERTI VERSI ALLA NWOBHM RIVITALIZZANDONE GLI ASPETTI PIU ANTIQUATI. BRANI DAI REPENTINI CAMBI DI TEMPO E DALLE RIPETUTE ACCELERAZIONI TEMATICHE COSTITUISCONO LA SPINA DORSALE DI UN DISCO CHE SARA MOTIVO DI GIUBILO PER I SEGUACI DELLA PRIMA ORA, COME PER LE SCHIERE DI NUOVI ADEPTI TRA I METAL-KIDS. NELLA VERSIONE IN VINILE SONO PRESENTI TRE TRACCE EXTRA.

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RECENSIONI SU STAMPA SPECIALIZZATA

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DOPO 24 ANNI E 7 ALBUM SONO ANCORA TRA NOI: DURI E PURI. PESANTI E POTYENTI. WRECK, COME I SUOPI PREDECESSORI, NON CONCEDE RESPRITO. I RITMI SONO SERRATI E  I RIFF ABRASIVI , SI DONDOLA LA TESTA FINO A CHE NON E’ FINITO (ROLLING STONE MAGGIO, 4 STELLE)

GLI UNSANE FANNO COERENTEMENTE GLI UNSANE, METODICI ED EFFERATI, DAI GROOVE BLUESCORE (CON ARMONICA) DI NO CHANCE ALLA TRAVOLGENTE ROACH. PER CERCARE QUALCOSA DI DIVERSO CI SI DEVE PER FORZA ACCONTENTARE DELL’UGLY HEAVY ROCK DI DON’T (CON CURRAN ALLE LEAD VOCALS), O MEGLIO DEGLI ARPEGGI DI DECAY CHE GETTANO SULE MACERIE SONORE UN VELO DI TRISTEZZA POST-NUCLEARE 8ALLA RPONG) (RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP MAGGIO)

ORMAI PROSSIMI A FESTEGGIARE IL QUARTO DI SECOLO SULLE SCENE, GLI UNSANE PROSEGUONO IMPERTERRITI NEL LORO CAMMINO DI (STRA)ORDINARIA DEVASTAZIONE CON UN SETTIMO ALBUM DI STUDIO CHE NON DIVERGE DA UNO STILE CONSOLIDATISSIMO MA CHE SI IMPONE AUTIOREVOLMENTE  FR AGLI ARTICOLI PIU’ RIUSCITI DI UN CATALOGO PERALTRO RICCO DI PROVE DI ALTO LIVELLO
(MUCCHIO MAGGIO 4 STELLE)

UN GRUPPO CHE, ABBANDONATI I MECCANISMI RETROMANIACI, E’ NEL PUNTO PIU’ ALTO DELLA PROPRIA CARRIERA
(RUMORE APRILE, VOTO 9)

LE CHITARRE ABRASIVE DI PIGEON, METROPOLIS, GHOST, LA SEZIONE RITMICA MODELLO CARRARMATO DI RAT, NO CHANCE, ROACH, IL CANTATO SEMPRE TRA LO SCHIFATO E IL PATOLOGICO DI SPENCER (L’AMERICAN PSYCHO PENSATO DA ELLIS SEMBRA RITAGLIATO SU DI LUI) DICONO IL GIÀ DETTO: UN MURO DI SUONO INCATTIVITO E URGENTE, INCOMPROMISSORIO E SANGUINARIO. LA PRIMA PAUSA, IL PRIMO MOMENTO IN CUI SI PUÒ ALZARE A TESTA E RIFIATARE DALLA GRAGNOLA DI COLPI È STUCK, PEZZO NUMERO 8 DI 10. MA È UNA MERA ILLUSIONE BUTTATA LÌ CON ACIDO SARCASMO, COME SE I TRE CI TENESSERO A FARCI SAPERE CHE NON SONO TORNATI PER LA NOSTRA GIOIA MA PER FARCI SOFFRIRE. IN CHIOSA, HA HA HA, COVER DEI FLIPPER. COME A DIRE, NOI C’ERAVAMO, CI SIAMO E CI SAREMO. E NON È UNA PROMESSA, QUANTO UNA MINACCIA.
(SENTIRE ASCOLTARE APRILE, VOTO 7,5)

FLYING NUN :
RETROSPETTIVA CON DISCOGRAFIA DETTAGLIATA SUL MUCCHIO DI MAGGIO