COPERTINA ED ARTICOLO DI 6 PAGINE CON RELATIVA INTERVISTA SU BLOW UP DI GENNAIO.

UN PO’ JOAN BAEZ SPOGLIATA DEL BISOGNO DI PROTESTA (HOW HAPPY IS THE LITTLE STONE), UN PO’ ESPONENTE DI QUEL WEIRD FOLK AL FEMMINILE TANTO IN VOGA AL FIANCO DELLA NEWSOM E DI JANA HUNTER (THEY CALLED ME TO THE WINDOW, TELL AS A MARKSMAN WHERE FORGOTTEN), MA PRIVA DEI VEZZI NAIVE DELLA PRIMA E DELL’ESTETICA FATALISTA DELLA SECONDA. (RECENSIONE BOXATA SU RUMORE GENNAIO, VOTO 8)

UN ATTO D’AMORE SINCERO E RISPETTOSO, IN CUI L’OMAGGIANTE NON SCOMPARE DI FRONTE ALLA GRANDEZZA DELL’OMAGGIATA; OPERA (ZIONE) CORAGGIOSA MA NON PARTICOLARMENTE OSTICA, CHE PIACERA’ NON POCO AGLI APPASSIONATI DELLE SUE PROPAGGINI PIU’ WEIRD (MUCCHIO GENNAIO, 3 STELLE)

9 E’ IL DISCO (NECESSARIAMENTE) PIU’ DIVERSO E SPERIMENTALE DEI SUPERSILENT, QUELLO IN CUI LA BAND DECIDE DI REINVENTARSI DA ZERO UNA PROSPETIVA E UN DESTINO. NON AVREBBERO AVUTO GROSSI PROBLEMI A RIMPIAZZARE VSPESTAD CON UN CLONE, FACENDO COSI’ CONTENTI I VECCHI FAN; HANNO SCELTO DI PROSEGUIRE PER UNA STRADA CHE APPARIVA GIA’ SEGNATA SE NON CON TANTA VEEMENZA. LA PIU’ DIFFICILE E IMPERVIA, LA PIU’ AFFASCINANTE E PERICOLOSA, LA PIU’ INTENSA E AVVOLGENTE (BLOW UP GENNAIO, VOTO 8. DISCO DEL MESE ALTRISUONI)

NEL JAZZ, CHE IMPONE UN ETERNO METTERSI IN GIOCO, DISCHI COME QUESTO SONO OSSIGENO
(RUMORE GENNAIO, VOTO 8)

NON SERVE AGGIUNGERE ALTRO O ENTRARE NEL DETTAGLIO (A PARTE FORSE CITARE IL TERZO DISCO COME IL MIGLIORE): CHI CONOSCE E SEGUE I NOMI CITATI SAPPIA, CHE SIAMO AI MASSIMI LIVELLI E CHE SUN RA, DA QUALCHE PARTE NELLA SUA GALASSIA, ASCOLTA, SORRIDE E APPROVA (BLOW UP GENNAIO, VOTO 8)

QUI I BRANI ULTRACORE (LA VELOCITA’ MEDIA SI AGGIRA SUI 400 BPM) LASCIANO TALVOLTA SPAZIO A FENDENTI DI SYNTH CHE REPLICANO IL ROMBO DELLE FREQUENZE BASSE E I SUONI AFFILATI DI AGATA
(RUMORE GENNAIO, VOTO 8)

A QUESTI PIU’ LUNGHI (E STRUMENTALI) EPISODI E’ DATO DI FARE LA DIFFERENZA E DI DARE IL CAMBIO AL CARTOONESCO SPAZZ-CORE, ADESSO ESPOSTO AI RAGGI LASER. ECLETTICI, ROCAMBOLESCHI, DIVERTENTI: LUNGA VITA AI MELT BANANA, QUALUNQUE FORMATO ESSI ADOTTINO
(BLOW UP GENNAIO, VOTO 7)

IL LORO POP-WAVE SEMIACUSTICO, SGHEMBO E SPERIMENTALE (ANCHE SE OGGI NON APPARE PIU’ TALE, ALL’EPOCA LO ERA E COME) ERA FIGLIO DELL’ART-ROCK PRIMI ’70, TANT’E’ CHE L’ETA’ DELLE PROTAGONISTE NON ERA CERTO QUELLA DELLE SBARBINE PUNK CHE OCCUPAVANO GLI SQUAT (RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP DI GENNAIO, VOTO 8)

RITMI SPEZZATI, MELODIE CANGIANTI, INGORGHI VOCALI, UN VIOLINO QUASI GRATTATO, COME A DIRE CHE LE ‘IMPERMEABILI’ ERANO SPIAZZANTI NEL 1979 QUANTO LO SONO OGGI, A DISPETTO DI TUTTO IL POST-ROCK PIOVUTO NEL FRATTEMPO SU DI LORO. (XL DI REPUBBLICA GENNAIO VOTO 7.8)

MUSICISTE DETERMINATE A CREARE QUALCOSA DI UNICO E ORIGINALE, UN’INEDITA, ESUBERANTE E TRAVOLGENTE MISCELA DI PUNK TIBALE E FOLK – CON QUALCHE ECO VELVETIANO, SOPRATTUTTO NEL VIOLINO GRACCHIANTE DI VICKY ASPINALL – CHE IN QUESTO ESORDIO DEL 1979 PRODUCE INNI COME FAIRYTALE IN THE SUPERMARKET, SINGOLO IN ORIGINE NON INCLUSO NELL’ALBUM, UNA ADVENTURES CLOSE TO HOME FORTEMENTE DEBITRICE DELLE SLITS, LA SCONNNESSA E ANTIMILITARISTA OFF DUTY TRIP MA SOPRTATUTTO UNA INDIMENTICABILE COVER DI LOLA DEI KINKS, SVAGATA COME UN DEMO DEGLI YOUNG MARBLE GIANTS E BEN PIU’ MOVIMENTATA DELL’ORIGINALE
(MUCCHIO GENNAIO, RECENSIONE BOXATA)

PUNK POP E NON SERVE DIRE ALTRO. LA QUALITA’ SONORA E’ NECESSARIAMENTE MODESTA, MA DAVVERO NON C’E’ DA FARSENE UN PROBLEMA E LASCIARE CHE UNA GEMMA ALTRIMENTI PERDUTA COME HOUSE ON THE HILL IRROMPA NELLA STANZA E NEL CORPO E TI METTA A POSTO L’UMORE E LA GIORNATA
(RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP GENNAIO, VOTO 8)

I FEDELI DELLA RELIGIONE POWER POP NON HANNO BISOGNO DI FARSI SPIEGARE CHI SONO PAUL COLLINS E PETER CASE, MA E’ PROBABILE CHE ANCHE LORO ABBIANO SENTITO PARLARE DEI BREAKAWAYS SOLTANTO IN OCCASIONE DELL’USCITA DI ONE WAY TICKET DEI NERVES. (MUCCHIO GENNAIO)

TESI IMPLICITA: DIMOSTRARE LA COMUNANZA COSMICA E TRANSNAZIONALE DIETRO LO SPIRITO DELLA RIVOLUZIONE PSICHEDELICA. AL DIL LA’ DEI SINGOLI EPISODI (I DUE GRUPPI NIGERIANI, MA ANCHE L’IRANIANO, SONO SEMPLICEMENTE NOTEVOLI!), GIU’ IL CAPPELLO DINANZI A TANTA CORROBORANTE SMANIA ESPLORATIVA, GIU’ IL CAPPELLO DINANZI ALL’INCONTESTABILE CAPACITA’ DI SINTESI E (SPERICOLATA) OMOGENEIZZAZIONE DEL NOSTRO
(RUMORE GENNAIO VOTO 7/8)

IMMAGINATE ANTONY CHE SI LASCIA TRASPORTARE NEI TURBINII LISERGICO-TRIBALI DEGLI ANIMAL COLLECTIVE, AVVITANDO IL PROPRIO PIANOFORTE SU SPARTITI BRULICANTI DAI VAGHI ECHI MINIMALISTI, TRA OSSESSIVE SBANDATE ETNO-LOUNGE (L’HAMMOND SERPENTINO DI ARE ANIMALS) E DELIRI FREAK FOLK DA OSTERIA (I CANTI GROTTESCHI, SOPRA LE RIGHE, DELLA GHOST TRACK). (MUCCHIO GENNAIO, 3 STELLE)

LE FIGURE MELODICHE IN FUNZIONE RITMICHE RICORDANO GLI OSTINATI  DI STEVE REICH, E CERTE ATMOSFERE SOGNANTI GLI ANIMAL COLLECTIVE PIU’ ISPIRATI. (RUMORE DICEMBRE, VOTO 8)

FIFTIES LOUNGE, OSCILLAZIONI ELETTRO-UMILIANI, SLIDE GUITAR PERSE NELL’IPERSPAZIO, MISTICISMI POPOL VUH, ROMANTICISMI MERCURY REV, CARIOCA VAUDEVILLE, NINO ROTA, MINIMALISMI, MERTENSIANI, TRIPUDI DI HAMMOND, SUGGESTIONI BALCANICHE, L’INCANTO PRIMA IN ¾ POI MAGICAMENTE POLIRITMICO DI ALL MYSELF, L’AMENITA’ FELLINIANA DI RR.VS.D. (BLOW UP NOVEMBRE, VOTO 8)

GIUNTO AL SUO SESTO ALBUM, IL COMBO DI HAMPSHIRE SFODERA UNA SPLENDIDA RACCOLTA DI SUGGESTIONI POP, ABITATA DA GRANDE CLASSE E RIGORE (BLOW UP GENNAIO, VOTO 8)

…SIN DA SUBITO LASCIA LA SENSAZIONE DI UN’OPERA ASSOLUTAMENTE COMPLETA CHE RIMANDA TANTO AL POP DELLA WEST COAST QUANTO A QUEI PAESAGGI DILATATI CHE MEGLIO DI CHIUNQUE ALTRO, ORMAI UNA VENTINA DI ANNI FA, SONO RIUSCITI A DESCRIVERE I GALAXIE 500 DI THIS IS OUR MUSIC (MUCCHIO GENNAIO, 3 STELLE)

SE DICESSI SUBITO CHE QUESTO EVOLVER E’ QUANTO DI PIU’ VICINO A UN DISCO NUOVO DEI FLAMIN’ GROOVIES POSSIAMO SPERARE NEL 2009, NOVE LETTORI SU 10 PENSERANNO FLAMIN CHI? E IL DECIMO STARA’ GIA’ CORRENDO DAL SUO SPACCIATORE DI DISCHI, SE ANCORA NE HA UNO. SI CHIAMA ROCK’N’ROLL, E POCHI NE CONOSCONO LA FORMULA SEGRETA COME CYRIL JORDAN. (MUCCHIO GENNAIO, 3 STELLE)

COME DEL RESTO SIAMO ABITUATI ALLA MUSICA DI JORDAN E AL SUO PERPETUO OMAGGIO AL ROCK’N’ROLL DI STONES E WHO E AL FOLK ROCK DI BYRDS E BEAU BRUMMELS. PER I FANTAICI DELPOWER-POP CLASSICO I MAGIC CHRISTIAN SONO DIO SCESO IN TERRA (RUMORE DICEMBRE, VOTO 7)

PER CHI AMA PUNK’N’ROLL, POWER POP E MOD-REVIVAL, CON TUTTO QUEL CHE PUO’ ESSERCI NEL MEZZO (INSERTI FIATISTICI E CORETTI COMPRESI), SMART ACCESSORIES COSTITUIRA’ DAVVERO UNA BELLA ESPERIENZA DI ASCOLTO. (MUCCHIO GENNAIO, 3 STELLE)

ARTICOLO RETROSPETTIVO DI 2 PAGINE
SU BLOW UP DI DICEMBRE.
UN GENIO INCOMPRESO DELLA MUSICA INDIPENDENTE AMERICANA, ANELLO MANCANTE TRA I FAB FOUR
ED IL COMPIANTO ELLIOTT SMITH

RISTAMPA DEI NASTRI ORIGINALI DELLA BAND, RISALENTI AI PRIMISSIMI ANNI 80 E DISPONIBILI IN APPENA 300 COPIE. UNA GEMMA DELLA SYNTH WAVE PIÙ SINISTRA, CON LA PRESENZA DEL BRANO IN DEN LETZTEN ZÜGEN LIEBEN ORIGINARIAMENTE APPARSO NELLA COMPILATION V.I.S.A. PRESENTE, DATATA 1984.
500 COPIE, FATELO VOSTRO ORA O MAI PIÙ!

UNO DEI PRIMIGENI ESEMPI DELLA COLD WAVE FRANCESE DI MARCA EIGHTIES. PUBBLICATO SU MUSICASSETTA QUALCOSA COME 25 ANNI OR SONO E MAI RISTAMPATO UFFICIALMENTE, IL DISCO È UN ORIGINALE ESEMPIO DI ATTITUDINE POST-PUNK ED OSCURA ELETTRONICA. 500 ESEMPLARI DISPONIBILI

EDIZIONE LIMITATA A 500 COPIE PER QUESTO PICCOLO GIOIELLO DELLA MINIMAL SYNTH WAVE ANNI ’80. CLASSICI MINORI DEL DANCEFLOOR ALTERNATIVO E BRANI SUGGESTIVI COME HOLD ME TIGHT, DIFFICULT BIRTH ED EVERYBODY WANTS SOME LOVE. 8 COMPOSIZONI CHE A METÀ DEGLI ANNI OTTANTA RAPPRESENTAVANO LE CUPE AMBIENTAZIONI DEL PERIODO.