NUOVO DISCO PER LA BAND DI HOWE GELB VISTO DA PIÙ PARTI COME IL PADRINO DELL’ALTERNATIVE-COUNTRY, AL PARI DI JEFF TWEEDY DEI WILCO, UNA DELLE FIGURE CARDINE DI UNO STILE MUSICALE CHE CONTINUA A STUPIRE.
PARLARE DEI GIANT SAND È COME FOTOGRAFARE UN GRANDE MOMENTO DELLA MUSICA AMERICANA, QUELLA PIÙ LEGATA ALLE TRADIZIONI ROOTS, CAPACE COMUNQUE DI RINNOVARSI NEL CORSO DEGLI ANNI, ATTRAVERSANDO LE POLVEROSE STRADE DEL COUNTRY & BLUES, SPESSO SPORCANDOSI DI ELETTRICITÀ E SEDUCENDO SEMPRE CON LA SCRITTURA ISPIRATA DEL SUO LEADER HOWE GELB.
IL 2010 È ANCHE ANNO DI CELEBRAZIONI.
E’ IL 25NNALE DELL’ALBUM DI DEBUTTO VALLEY OF RAIN, DISCO DI DEBUTTO OGGI RIPUBBLICATO IN VERSIONE DELUXE DALL’ATTIVISSIMA FIRE RECORDS.
PERSI DA LUNGO TEMPO I COLLABORATORI STORICI JOEY BURNS E JOHN CONVERTINO (ORA NEI CALEXICO) GELB HA RICOSTITUITO UNA FORMAZIONE PUNTANDO SU COLLABORATORI DEL NORD-EUROPA COME THOGER T. LUND HOMEMADE – CONTRABBASSO - PETER DOMBERNOWSKY – BATTERIA - ANDERS PEDERSEN – CHITARRA SLIDE - NIKOLAJ HEYMAN – CHITARRA E WURLITZER - E LONNA KELLY, VOCE.
DA TUCSON, ARIZONA, GELB HA COSTRUITO LA SUA LEGACY – PER DIRLA ALL’INGLESE – INCAMERANDO PROGRESSIVAMENTE NUOVI STILI MUSICALI DA AFFIANCARE AD UNA VISIONE RIVISTA E CORRETTA DEL GENERE’AMERICANA’.
ACCADE COSÌ CHE NELL’ULTIMO PARTO A STUDIO BLURRY BLUE MOUNTAIN, IL SUONO DEI GIANT SAND SIA CONTENITORE VOLUBILE IN CUI INCAMERARE SWING E SOFFUSI ARRANGIAMENTI JAZZ, ESEMPI IMPERDIBILI DI WESTERN ROOTS E ADDIRITTURA ACCELERAZIONI IN ODORE DI POST PUNK SI TRATTA DI UN MONDO SOMMERSO, DI UN UNIVERSO IN CUI LA MEMORIA GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE. UN GIOCO DI RIMANDI IN CUI LE ATMOSFERE DESERTICHE RIMANGONO L’UNICO SOTTOFONDO POSSIBILE. BENTORNATO HOWE.

UN VOLUME ESAUSTIVO REDATTO A QUATTRO MANI DA PAOLO DOVICO E LUIGI RIGANTI, PRATICAMENTE UN ABBECEDARIO DELLA MUSICA INDIPENDENTE ITALIANA DEGLI ULTIMI 30 ANNI (E PASSA) ATTRAVERSO UNA RICOSTRUZIONE PUNTUALE. IL LIBRO, SUPPORTATO DA NOTE DETTAGLIATE E DALLE IMMAGINI RELATIVE AI 45 E 33 GIRI D’EPOCA, È UN MANIFESTO ATTENDIBILE, PUNTO DI RACCORDO TECNICO PER LE MOLTEPLICI ESPERIENZE TENUTE A BATTESIMO DAGLI SCANTINATI NOSTRANI, SPESSO LONTANI DALLE LUCI DELLA RIBALTA.
DAL POST-PUNK AL ROCK SPERIMENTALE, DAL ROCK’N’ROLL ALLA NEW WAVE, DAL PRIMIGENIO HARDCORE AL BEAT, IN QUESTA CARRELLATA VISIVA - AMPLIAMENTE COMMENTATA DA DUE VERI APPASSIONATI -  POSSIAMO COGLIERE LE MISURE DI UN FENOMENO COSÌ ARTICOLATO COME QUELLO DEL NUOVO ROCK ITALIANO. OGGETTO DI DISAMINA SONO RIGOROSAMENTE LE PUBBLICAZIONI VINILITICHE, NATURALMENTE VENERATE PER I PROPRI CONTENUTI, MA ANCHE PER LA SPESSO DIFFICILE REPERIBILITÀ

LE 448 PAGINE DELLA VOLUMINOSA OPERA SONO UN SINTOMATICO RIFLESSO DEL DESIDERIO DI DOCUMENTARE UNA SCENA SPESSO IGNORATA DAI MEDIA UFFICIALE, CAPACE IN REALTÀ DI GAREGGIARE CON I GROSSI CALIBRI DEL VECCHIO CONTINENTE PER FORME ED INTERESSE STORICO. UN LIBRO DA CONSERVARE GELOSAMENTE E DA TRASMETTERE CON RIGORE AI PROPRI DISCENDENTI. DISPONIBILE IN DUE FORMATI – IN AMBO I CASI CON PREZZO AL PUBBLICO DI 30 EURO – VINILE ITALIANO SARÀ DESTINATO ALLE LIBRERIE CON UN CD IN OMAGGIO DEL CATALOGO SPITTLE, MENTRE NELLA VERSIONE DESTINATA AI NEGOZI DI DISCHI SARÀ PRESENTE UN 10 POLLICI CON BRANI INEDITI DI SETTE GRUPPI ITALIANI D’EPOCA.
LA SCALETTA PREVEDE INFATTI I CONTRIBUTI DI ART FLEURY, LA PATTONA, INSIDE OUT, AUS DECLINE, NO STRANGE, NOT MOVING, PRIMETEENS, VEGETABLE MEN.

Nel 1985, quando la scena hardcore punk italiana aveva raggiunto le sue vette più alte, i vercellesi Indigesti, protagonisti della prima ora insieme a Negazione, Wretched, CCM, Declino, Peggio Punx, Crash Box, Impact, Kina e molti altri, fecero uscire un album strabiliante come Osservati dall’inganno.
Dodici tracce che forgiarono un “suono nuovo” all’interno della scena italiana e che dimostrarono quanto il “sound hardcore” potesse evolversi senza rinunciare alle sue caratteristiche fondanti: velocità e forza d’urto.
Osservati dall’inganno, uscito per la prima volta in Lp per T.V.O.R e divenuto un tassello fondamentale dell’Underground musicale degli anni Ottanta, è un disco hardcore complesso e introspettivo, sia nella musica sia nei testi, che consacrò gli Indigesti come gruppo evoluto e “trasversale”, capace di cambiare con maestria le regole del gioco e di influenzare con il proprio stile tutte le “creature rabbiose” dei decenni successivi.

BRONZERAT
5060130500530
BR22
5060130500547
BR22LP
CD/LP
10,00/13,00

LA STRUMENTAZIONE E’ ESSENZIALE, ARRICCHITA DI TANTO IN TANTO DA CHITARRA E PERCUSSIONI, ED E’ POSSIBILE CHE QUESTO DISCO NON FACCIA PER VOI SE NOMI COME STEELEY SPAN O ALBION COUNTRY BAND NON VI DICONO GRANCHE’, MA E’ DAVVERO DIFFICILE NON FARSI COINVOLGERE DALLA RESA MOZZAFIATO DELLA TRADIZIONALE TURTLE DOVE, CON LA VOCE DI SARTIN CHE ATTRAVERSA I SECOLI AGGRAPPANDOSI AI CUPI BORDONI DI FISARMOINICA E ALLE MELODIE SERPENTINE DI OBOE (MUCCHIO OTTOBRE, 3 STELLE)