DOXY
8013252883163
DOK316LP
LP+CD 14,00

DOXY
8013252883170
DOK317LP
LP+CD14,00

IN REALTA’ BASTEREBBERO DUE CANZONI COME ‘WEB IN FRONT’ E ‘WRONG’ PER ENTRARE IN SINTONIA CON QUESTA PARTE DELLA STORIA DELL’INDIE ROCK AMERICANO. SE AMATE QUEL PERIODO CRUCIALE NON POTETE NON AMARE ANCHE QUESTO ALBUM (RECENSIONE BOXATA SU BLOW UP MARZO)

ACCORDI SGHEMBI, MELODIE POP DISPERSE IN UNA VALANGA DI RUMORE BIANCO E LE LIRICHE DI ERIC BACHMANN IMBEVUTE DI FATALISMO (PLUMB LINE) (ROCKERILLA MARZO)

SFOGGIANDO DA SUBITO UNA SORPRENDENTE LUCIDITA’ ESPRESSIVA, GLI AOL PERFEZIONAVANO UN MARCHINGEGNO ARMONICO E DISSONANTE CHE DOMAVA LE MOSTRUOSITA’ RUMORISTICHE DI FLIPPER E MELVINS PER RICONDURLE NELL’ALVEO DEL POWER POP (RUMORE FEBBRAIO)

LE RADICI DELLA LORO MUSICA ERANO NEL SUONO ABRASIVO E POSSENTE DEI BIG BLACK DI STEVE ALBINI, CHE PRODUSSE IL LORO SECONDO E ULTIMO LP BEN HUR (1990), QUANTO NELLE MELODIE URTICANTI DEGLI HUSKER DU, E PROPRIO IN QUESTO IATO LA BAND SI AUTORAPPRESENTO’ COME UN POSSIBILE COLLANTE TRA I DUE DECENNI, UN ANELLO DI CONGIUNZIONE VERSO REALTA’ ’90 COME GLI SLINT DI TWEEZ E CERTO CRUDO SUONO GRUNGE (GLI ESORDIENTI NIRVANA) (BLOW UP MARZO)

RIMASTERIZZATA DA BOB WESTON, LA RISTAMPA BENEFICIA ANCHE DI UN SECONDO DISCHETTO CON UNA MANCIATA DI B-SIDE DI PREGEVOLE FATTURA (BATHROOM E POWERWALKER) E DELL’EP VS THE GREATEST OF ALL TIME CHE,  SE POSSIBILE, ACCRESCONO ANCORA DI PIU’ IL RIMPIANTO PER CIO’ CHE AVREBBE POTUTO ESSERE E INVECE NON E’ STATO (MUCCHIO MARZO)

I BITCH MAGNET ERANO SUBLIMI: RIUSCIVANO A SOVRAPPORRE SUONI ULTRATERRENI, QUASI IN NUCE SABBATHIANI, CON FRAMMENTI DI SHOEGAZE E AUTENTICI SPACCATI DI ROCK GEOMETRICO.  (RUMORE MARZO)

…R’N’R MINIMALE E DISOSSATO, REGISTRATO CON IL CULO E COSI’ PRIMITIVO DA FAR SEMBRARE I CRAMPS LA RISPOSTA AMERICANA AGLI YES. PER CHI PREGAVA NELLE CATACOMBE AL SUONO DEI BACK FROM THE GRAVE, UN’USCITA IMPERDIBILE (MUCCHIO MARZO)

SPUNTI MELODICI CHE SI AUTO-CANCELLANO IN UNA SCHIUMA DI RUMORE (FUZZY CAT), DIVAGAZIONI NUGGET PUNK NELLO STILE ‘BUONA LA PRIMA’ (MS WHITE), OMAGGI ALLA TRADIZIONE DEL GENERE (HEY BIG MOYUTH), GHIANDOLE DELLA FRENESIA THEE OH SEES CHE LAVORANO A PIENO REGIME (WHERE WE GO, IT) (BLOW UP MARZO)

NEI 25 PEZZI DELLA COMPILATION TROVERETE PERCIÒ PERLETTE SPARSE E ORMAI PERSE – IL R’N’R DEL DEMO DI DATING, IL GARAGE DI SO ALONE, IL CRAMPS’N’ROLL CESSOFONICO DI WHERE WE GO, LE CATACOMBE DI IT, L’ASSALTO ALL’ARMA BIANCA DI MS. WHITE, LE DEVOLUZIONI DI NO NO – QUALCHE COVER TUTTO SOMMATO COMPRENSIBILE (I THEE OH SEES DI MARIA STACKS, GLI INDIMENTICABILI GORIES DI I THINK I’VE HAD IT) E L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI COME IL ROCK SIA LA COSA PIÙ SEMPLICE, AFFASCINANTE E A BUON MERCATO SIA POSSIBILE REALIZZARE. (SENTIRE ASCOLTARE MARZO)

IL SUSSEGUIRSI DEI BRANI MOSTRA UN’INESORABILE PROCESSO DI ALLONTANAMENTO DA UN PUNK-GARAGE GREZZO E RUMOROSO VERSO UNA FORMA POP PIU’ DEFINITA E ASSIMILABILE. UNO SGUARDO INTRIGANTE PER UN PERSONAGGIO CHE NON FINIRA’ CERTO DI STUPIRE. (ROCKERILLA MARZO)

VIRGIN E’ UN PREGEVOLE INTRECCIO DI RIFERIMENTI D’EPOCA (IN PRIMO LUOGO BRITANNICI, ALL’INSEGNA SOPRATTUTTO DELLA CONVIVENZA TRA BLUES, FOLK E  PROG), RINFORZATI DA INNESTI RITMICI AUTOCTONI (SALSA E FUZZ ACCENDONO IN EGUAL MISURA L’INNO MESHKALINA), CON UNA PREVALENZA DI AROMI ACUSTICI CHE NEL TRITTICO CHE VA A COMPORRE YELLOW SEA DAYS, VANNO A PENNELLARE EFFICACI ESEMPI DI PSICHEDELIA FOLK MORBIDA ED ELEGANTE (MUCCHIO MARZO)

LA STRUTTURA E’ GIA’ AMMICCANTE AL PROG, CON LA LUNGA SUITE IN TRE MOVIMENTI YELLOW SEA DAYS A CHIUDERE IL LATO A DEL VINILE, E L’USO DI STRUMENTI ACUSTICI, FLAUTI, PERCUSSIONI E’ ISPIRATO E MATURO (RUMORE MARZO)

SCRIVO DI VIRGIN PERCHE’ MI PARE UN CLASSICO CHE, LO AVESSE REALIZZATO UN GRUPPO BRITANNICO O STATUNITENSE, STAREBBE SU TUTTE LE STORIE DEL ROCK DA OVAZIONI PER INTERO E NON SOLO PER LA PUR SPLENDIDA CANZONE SUMMENZIONATA , GUSTO ETNICO PRONUNCIATO IN UNA TRAMA DI RAFFINATO TRIBALISMO SE E’ CONCESSO L’OSSIMORO, FRA BASSI FUNK, SAX-JAZZ E CHITARRE DISTORTE (AUDIOREVIEW MARZO, VOTO 8)

LA SUITE YELLOW SEA DAYS E IL CLASSICO MESHKALINA RESTANO ESEMPI INSUPERATI DELLA LORO FACILITA’ DI SCRITTURA, PRIMA DELLA SUCCESSIVA SVOLTA LATIN-ROCK (ROCKERILLA MARZO)

…BEAT-POP VENATO DI GARAGE, PSICHEDELIA E GUSTO DYLANIANO, CON TESTI IN SPAGNOLO. FRESCO E PIMPANTE NEL SINGOLO-INNO ALZA LA VOZ, O NELLA ELOQUENTE BUENOS AIRES BEAT (RUMORE MARZO)

…PREZIOSA E’ LA TESTIMONIANZA  CHE PROVIENE DA UNA SCENA DOVE, NELLE PAROLE DEL LEADER PJARITO, ‘TUTTE LE PIAZZE ERANO NOSTRE (IL SOLO LUOGO DOVE TROVAVAMO SOLLIEVO DALLA CURIOSITA’ BORGHESE E DAL SOSPETTO POLIZIESCO) (ROCKERILLA MARZO)