DALLA PUBBLICAZIONE DEL SUO ALBUM DI DEBUTTO NEL 2011 – QUEL ‘NO TIME FOR DREAMING’ CHE SAREBBE  ENTRATO NELLA TOP 50 DEL MAGAZINE ROLLING STONE - CHARLES BRADLEY È PASSATO IN BREVE TEMPO DALL’ANONIMATO ALLO STARDOM. OGGI RICONOSCIUTO A LIVELLO PLANETARIO CON IL SOPRANNOME PIUTTOSTO CALZANTE DI "SCREAMING EAGLE OF SOUL", CHARLES È LA DIMOSTRAZIONE VIVENTE DELLA RISCOSSA.

CON ‘VICTIM OF LOVE’ LA MAGIA SI RINNOVA. ASSISTITO DAL PRODUTTORE/COMPOSITORE E POLISTRUMENTISTA THOMAS “TNT” BRENNECK, CHARLES RITORNA PRESSO GLI STUDI DELLA DUNHAM PER DAR VITA AL SUCCESSORE DEL FORTUNATO ESORDIO. UNA DELLE ESPERIENZE PIÙ ECCITANTI REGISTRATE DALLA LABEL NEWYORKESE. IL NUOVO CAPITOLO NELLA SAGA DI BRADLEY MANTIENE LA CONSISTENZA DELLE MIGLIORI PUBBLICAZIONI DI GENERE, RIBADENDO QUELL’AUTENTICA FOLGORAZIONE CHE LO AVREBBE RESO UN UOMO DIVERSO, A PARTIRE DA QUEL LONTANO 1962 IN CUI LA SORELLA LO ACCOMPAGNÒ A VEDERE PER LA PRIMA VOLTA JAMES BROWN AL LEGGENDARIO APOLLO THEATER.  

VICTIM OF LOVE, PUR RISULTANDO PIU’ ESTROVERSO DEL PRECEDENTE E NON GODENDO DELL’EFFETTO SORPRESA NON NE E’ DA MENO: ORA INIETTATO DI PSICHEDELIA E ORA RIMBOMBANTE DI DELAY (CONFUSION), EPICO MA ANCORA DOLORSO (WHERE DO WE GO FROM HERE) PARREBBE LASCIARE UN PO’ DA PARTE CERTE AFFILATE GEOMETRIE SUDISTE E LASCIARSI TRASPORTARE, SOPRATTUTTO NEGLI ARRANGIAMENTI, DA UN SENTIRE MAGGIORMENTE SEVENTIES (MUCCHIO APRILE, VOTO 8)

CHARLES BRADLEY RINNOVA L’IMPATTO EMOTIVO E LA SENSIBILITA’ DEL SOUL PIU’ CLASSICO. UN SUONO POTENTE (QUELLO DELLA DAPTONE), UNA VOCE VERA E CANZONI CHE GIOCANO CON IL TEMPO (XL REPUBBLICA APRILE, VOTO 7,5)

DEL TUTTO ALL’ALTEZZA: DAL MARVIN GAYE IDEALMENTE ACCASATO ALLA STAX DI STRICTLY RESERVED FOR YOU AL BLUES DA SUGGERIRE A BEN HARPER THRUGH THE STORM, PASSANDO PER UNA VIBRANTE TRACCIA OMONIMA MEDIANA FRA JAMES CARR E TED HAWKINS, UNA CONFUSION HENDRIXIANA SIN DAL TITOLO, UNA WHERE DO WE GO FROM HERE CHE SAREBBE PIACIUTA TANTO PROPRIO A JAMES BROWN. IL SOGNO CONTINUA (BLOW UP APRILE)

THE SCREAMING EAGLE OF SOUL IN REALTA’ SA MODULARE CON GRANDE ACCORTEZZA L’ENERGIA CHE PROMANA DAL SUO CANTO E IN QUESTO PUO’ RICORDARE PIU’ FACILMENTE OTIS REDDING CHE NON JAMES BROWN. IN OGNI CASO, UN GRANDE ALBUM DA COLLEZIONE (RECENSIONE BOXATA SU ROCKERILLA APRILE)

CHARLES RIPROPONE UNO STILE SENZA ALTERARNE I CONTENUTI E I SUONI: NON VI È NESSUNA IBRIDAZIONE NEGLI ARRANGIAMENTI O NELLA STRUTTURA STRUMENTALE E VOCALE, E CANZONI COME “CYING IN THE CHAPEL”, “THROUGH THE STORM” E “HURRICANE” HANNO UNA PUREZZA DAL FASCINO ACRONICO. IL NUOVO ALBUM DI CHARLES BRADLEY TESTIMONIA QUINDI UNA BUONA VITALITÀ ARTISTICA E LE UNDICI CANZONI IN ESSO CONTENUTE RINNOVANO CON CLASSE LE MIGLIORI VIBRAZIONI DELLA SOUL MUSIC (ONDA ROCK APRILE)

ESCE FINALMENTE IL GIA' ABBONDANTEMENTE ANNUNCIATO E RECENSITO NUOVO ALBUM DI PAOLO ANGELI. "IN SALE QUANTO BASTA", NATO DA UNA COPRODUZIONE TRA L'INGLESE "RECOMMENDED RECORDS" E LA BOLOGNESE "ARTI MALANDRINE", LA FAMOSA CHITARRA SARDA PREPARATA DI ANGELI E' ANCORA PROTAGONISTA DI UN NUOVO VIAGGIO SOLISTA DALLE SONORITA' ARIOSE E DAI TONI LUMINOSI. E' INTERESSANTE PERCEPIRE QUANTO LA MUSICA "NON ORTODOSSA"  DI PAOLO ANGELI, DIMOSTRI SEMPRE PIU' L'AMPIEZZA E LA SOLIDITA' DELLE SUE RADICI. UNA PROSPETTIVA SONORA APERTA E STRATIFICATA, FONDATA SU ELEMETI ETEROGENEI COME LA PROFONDA TRADIZIONE MUSICALE SARDA E LE TECNICHE CHITARRISTICHE ESTESE DI SCUOLA "FRITHIANA".   UN SUONO FOLK E ALLO STESSO TEMPO FUTURIBILE IN PERFETTO EQUILIBRIO FRA TRADIZIONE ED INNOVAZIONE. UN ALBUM CAPACE DI PARLARE E INTERAGIRE CON LA SENSIBILITA' DI PUBBLICI DIVERSI.

RECENSIONE BOXATA BLOW UP NOVEMBRE 2012
"UNO DEI DISCHI PIU' BELLI PRODOTTI FIN QUI DAL CHITARRISTA, LAVORO INTIMAMENTE MEDITERRANEO RICCO DI COLORI, ARIOSO E LEGGERO...
PAOLO ANGELI E' UN MUSICISTA RARO E PREZIOSO, CAPACE DI IMBANDIRE PIETANZE CHE EVOCANO GUSTI ANTICHI PRIVI DI INFARCITURE CHIMICHE ".

INTERVISTA PAOLO ANGELI (8 PAGINE) BLOW UP DICEMBRE 2012

DA DIVERSO TEMPO A QUESTA PARTE IL QUINTETTO DI LEEDS MEGLIO NOTO COME HOOKWORMS HA TERRORIZZATO CLUB E PICCOLE VENUE NELL'INGHILTERRA DEL NORD, GRAZIE ALLE PROPRIE INVENZIONI SONICHE E AD UNA SPICCATA EMOTIVITA'. DOPO AVER APERTO NEL PROPRIO PAESE I CONCERTI DI WOODEN SHJIPS, SUN ARAW E PEAKING LIGHTS, E' TEMPO DI INAUGURARE LA PROPRIA DISCOGRAFIA LUNGA CON UN ALBUM CHE E' UN PEZZO DI STORIA RECENTE DELLA PSICHEDELIA INGLESE. GLI HOOWORMS SONO INFATTI DISCENDENTI DI QUELLA LUNGA DINASTIA CHE PARTE DAGLI HAWKWIND DI SPACE RITUAL SI AFFACCIA DALLE PARTI DELL'ETICHETTA WORONZOW(LA LABEL DI BEVIS FROND) E TOCCA INFINE LE PROPAGGINE PIU' VOLUTTUOSE DI LOOP E SPACEMEN 3. OCCHIO E CROCE JULIAN COPE SE NE DOVREBBE INNAMORARE

VINCENTE, POI, LA SCELTA DI AGGIUNGERE AL RICCHISSIMO CALEIDOSCOPIO MALINCONIE DI SCUOLA MAZZY STAR (WHAT WE TALK ABOUT), GLAM, FRAMMENTI CHE NON POSSONO CHE PROVENIRE DALLA SCENA DI CANTERBURY E UN BARLUME DI NOISE CHE NELL’ATTIMO ESATTO IN CUI TENDE A DEGENERARE RIPORTA MB, EG, MJ, SS, E JW SUI BINARI DI ARMONIE CHE, SEBBENE MALATE, SEMPRE POP RIMANGONO (MUCCHIO APRILE, VOTO 8,5)

GLI HOOKWORMS HANNO QUELL’IMPATTO E QUEL CALORE CHE RECENTEMENTE HANNO DIMOSTRATO DI POSSEDERE ALTRE SENSAZIONI SPACE-ROCK, COME AD ESEMPIO I COSMIC DEAD O I WHITE MANNA, ED E’ UNA SENSAZIONE NUOVA. DA CAVALCATE HEAVY HAWKWINDIANE GLI HOOKWORMS SI LASCIANO TRASPORTARE LUNGO TRAIETTORIE PIU’ ASTRATTE E SPERIMENTALI, REGOLATE DALL’IMPROVVISAZIONE E DA UNA CERTA MECCANICITA’ ALLA KRAFTWERK (RUMORE APRILE, VOTO 7)

LA MUSICA DEGLI HOOKWORMS, IN QUESTO LORO DEBUTTO SULLA LUNGA, AFFONDA LE SUE RADICI NEL COSMIC ROCK E NEI RECESSI TRIP OUT DEGLI SPACEMEN 3. TRA ANELITI METAFISICI E RICETTVITA’ ROCKETTARE(ALLA PRIMAL SCREAM SEMBREREBBE, IN CERTI PUNTI), PEARL MYSTIC SI SERVE DEI SOLITI STRUMENTI DEL MESTIERE PER PERVENIRE A QUALCOSA CHE TUTTAVIA NON SA DI SCONTATO E GIUSTO PER QUESTO GLI HOOKWORMS SI MERITANO UNA CHANCE (BLOW UP APRILE)

…QUESTA BAND E’ FIGLIA DI A STORM IN HEAVEN DEI THE VERVE E PLAYING WITH FIRE DEGLI SPACEMEN 3, CON LA DIFFERENZA CHE LA VOCE EMERGE CON MAGGIOR INTELLEGIBILITA’ E VIOLENZA RISPETTO AI DISCHI DEI MAESTRI (ROCKERILLA APRILE)

LA CULT RECORDS DI JULIAN CASABLANCAS (THE STROKES) E' ORGOGLIOSA DI PRESENTARE IL SECONDO ALBUM DEI NEWYORKESI THE VIRGINS. REGISTRATO PRESSO L' EAST VILLAGE RECORDING CENTER E PRODOTTO DAL TEAM THE UNICORN PARADE (JOHNNY YERINGTON E GUS OBERG) IL DISCO E' UN VIAGGIO VIVIDO NEGLI ANNI 80 DELLA MUSICA WAVE E DELL'ART-POP, QUANDO LA VIDEO ARTE ENTRAVA PREPOTENTEMENTE NELL'IMMAGINARIO COMUNE GRAZIE AI NUMEROSI CANALI SATELLITARI, MA SOPRATUTTO CON IL LANCIO DI MTV. IL MIRACOLO SI COMPIE NUOVAMENTE CON STRIKE GENTLY CHE DOPO AVER PRESENTATO I CONVENEVOLI CON L'APERTURA AFFABILE DI PRIMAMATERIA, SI AFFIDA ALL'ALGIDO WHITE FUNK DEL SINGOLO APRIPISTA FLASHBACK,MEMORIES AND DREAMS, CHE FA MOLTO TALKING HEADS PER POI INANELLARE UNA SERIE DI NUMERI SOSPESI TRA FORMA CANZONE ED ATTITUDINE DANCEFLOOR.

SUONI TIRATISSIMI E UNA VOCE CHE ALTERNA LA SEMBIANZA DI LOU REED A QUELLA DEL BOWIE DANZERECCIO, IL DISCO VI PIACERA’ SE AMATE LE COSE BEN FATTE SEBBENE NON PARTICOLARMENTE ORIGINALI (ROLLING STONE APRILE, 3 STELLE)

SE UNA CERTA ATTITUDINE STONESIANA D’EPOCA MISS YOU E’ ANCORA PRESENTE NEL SINGOLO APRIPISTA, IL RESTO E’ UNA MISCELA ATTRAENTE DI BRIAN FERRY E TALKING HEADS, PRETENDERS E LOU REED, GUIDATA DA CHITARRE DI STAMPO ’70 E UNA VOCE PENETRANTE DA CROONER DANDY DELL’UNDERGROUND NEWYORKESE (RUMORE APRILE, VOTO 7)

UN LAVORO SPORCHISSIMO CHE QUASI NESSUNA POP-BAND ODIERNA SEMBRA PIU’ VOLER FARE. EPPURE AMELIA E FLASHBACK, MEMORIES AND DREAMS FAREBBERO GOLA AGLI ULTIMI STROKES (ROCKERILLA APRILE)

PER R&S RECORDS UN DISCO CHE HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER AMBIRE ALLO STATUS DI CULTO. SEGUENDO IL PERCORSO CHE HA RESO JAMES BLAKE UNA DELLE FIGURE PIU’ ORIGINALI DELL’ODIERNO MAINSTREAM, LEWIS RAINSBURY SPOSA R&B, INDIE-SOUL ED INTELLINGENT MUSIC IN UN CONTESTO AVVINCENTE. UNA SENSIBILITA’ CHE LIBERA NUOVE FRAGRANZE SUL DANCEFLOOR.

FATTO DI STRUMENTI VERI ED ELETTRONICA IN PARTI UGUALI, APPOGGIATO SU GROOVE MORBIDI, STRATI IPNAGOGICI DI SYNTH E CHITARRE, MELODIE R’N’B ESSENZIALI E MALINCONIA ROMANTICA ALLA JAMES BLAKE, CON UN TOCCO DELL’ARTHUR RUSSELL PIU’ ETEREO (RUMORE APRILE, VOTO 7)

IL PLUS DEL TRIO LONDINESE PREVEDE QUALCHE AMMICCAMENTO AL SOUL TOUT COURT (VEDI I PESANTI RIMANDI ALLE ESPERIENZE '80 DI SADE IN BLUE AGAIN), AL GLO-FI DI WASHED OUT (TUTTA LA TEXTURE DI LEWIS RAINSBURY È SOVRAPPONIBILE ALLE TIMBRICHE DI ERNEST GREENE) E A UN FEELING RETRÒ CHE RIPESCA LE ATMOSFERE INTIMISTE DI FACE VALUE DI PHIL COLLINS (DRACULA). IL RIPESCAGGIO DEI PADRI NOBILI È SINCERO E CODIFICATO SAPIENTEMENTE NEL LIMBO COOL DELL'AMBIENT ATMOSFERICA CHE ACCONTENTA SIA L'HIPSTER INFOIATO PER LE TASTIERINE (MATT LAWRENSON USA IL SEMPRE PIÙ PERVASIVO JUNO 6), CHE IL CLUBBER OVER 35 IN REVISIONISMO IDM. (SENTIRE ASCOLTARE APRILE)

CON UN ANNO DI RITARDO SI FA SENTIRE L’EFFETTO DELLA METEORA JAMES BLAKE. ANCHE VONDERLPARK, ALIAS LEWIS RAINSBURY, CERCA UNA NUOVA VIA AL SOUL DIGITALE IMMERGENDO CALDE MELODIE R’N’B NEI SUONI DELLA NUOVA MUSICA ELETTRONICA (ROCKERILLA MARZO)

DAL VIVO:

ROMA 11/05 SPRING ATTITUDE FESTIVAL

JOHN FULLBRIGHT E' NATO E CRESCIUTO AD OKEMAH, OKLAHOMA, STESSO PAESE CHE HA DATO I NATALI ALLA LEGGENDA WOODY GUTHRIE. FROM THE GROUND UP HA GIA' RICEVUTO UNA NOMINATION AI GRAMMY E CONCORRE NELLA STESSA CATEGORIA CHE HA PER PROTAGONISTI THE AVETT BROTHERS, THE LUMINEERS, BONNIE RAITT E MUMFORD & SONS. UN 23ENNE CHE BEN RAPPRESENTA IL VOLTO NUOVO DELL AMERICANA, UN COMPOSITORE CHE CERTO NON ESITA A CIMENTARSI NELLA VESTE SOLISTA E PASSANDO CON NONCHALANCE DALLA SEI CORDE AL PIANO ED ALL 'ARMONICA.

…INTIMITA’ SOLITARIE AL PIANO O ALL’ACUSTICA E GRAFFIANTI BLUES, INTERPRETATI DA UNA VOCE CHE RECA IN FILIGRANA IL DNA DI LEON RUSSELL. PRODUZIONE ECCELLENTE. SE SON ROSE FIORIRANNO (ROCKERILLA MARZO)

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DEGLI ANNI D’ORO QUESTO GENERE NON HA RISCOSSO PIÙ GRANDE SEGUITO, SE NON IN PERÙ, TUTTAVIA A RIPORTARLO IN AUGE SU SCALA MONDIALE È STATO IL MUSICISTA FRANCESE OLIVER CONAN, IL QUALE, COMPLICE UNA VACANZA A LIMA, OTTO ANNI FA DECISE DI METTERE SU UNA BAND CHE RIPROPONESSE IN CHIAVE MODERNA QUESTO PARTICOLARE SOUND. SONO NATI COSÌ I CHICA LIBRE, SESTETTO TUTTO PEPE, CHE IL FRANCESE GUIDA DIVIDENDOSI TRA I SUOI IMPEGNI COME GESTORE DI UN LOCALE A NEW YORK E UN 'ETICHETTA DISCOGRAFICA. A QUATTRO ANNI DAL DISCO DI DEBUTTO SONIDO AMAZONICO,  IL GRUPPO NEWYORKESE TORNA CON UN NUOVO ALBUM CHE RACCOGLIE QUATTORDICI BRANI DAL SOUND PIÙ MARCATAMENTE WORLD, DOVE LA STRUTTURA RITMICA DELLA CUMBIA INCONTRA ORA LE TIMBRICHE AFRICANE, BRASILIANE E COLOMBIANE, ORA LE SUGGESTIONI DELLA CLAVE CUBANA E DEL ROCK URBANO. INSOMMA SE CERCATE DELLA BELLA MUSICA SUDAMERICANA RILETTA IN CHIAVE MODERNA, DOVETE FARE UNA CAPATINA DA QUESTE PARTI, NON VE NE PENTIRETE. 

NELLE NUMEROSE FREQUENTAZIONI TEATRALI, GUIDO SODO (COMPOSITORE, CHITARRISTA, CANTANTE E LEADER DI CANTODISCANTO) HA INCONTRATO E CONOSCIUTO TANTI ARTISTI CHE LO HANNO ACCOMPAGNATO NELLE AVVENTURE MUSICALI O GLI HANNO PROPOSTO DI SCRIVERE E SUONARE PER I PROPRI SPETTACOLI. QUESTA È LA CARATTERISTICA CHE ACCOMUNA TUTTE LE MUSICHE DI "ESPERANDO SONO", UN ALBUM CHE SPAZIA DALLA CANZONE D’AUTORE ALLA TRADIZIONE POPOLARE, DAI BRANI STRUMENTALI D’IMPRONTA CLASSICA A PEZZI RICCHI DI SONORITÀ ELETTRONICHE. UN IMPORTANTE TAPPA DEL LAVORO DI UNO DEI PROTAGONISTI DELLA "WORLD MUSIC" IN ITALIA.

SENSAZIONALE NUOVO MISCUGLIO DI GENERI E SUONI, FORMATO IN SUD AFRICA DALLA VOCALIST E VISUAL ARTIST CATARINA AIMEE DAHMS (AKA CATA.PIRATA) E DAL MUSICISTA E COMPOSITORE OLANDESE JORI COLLIGNON. UN ALBUM SCRITTO MENTRE I DUE MUSICISTI VIAGGIAVANO FRA SOWETO, JOHANNESBURG, CITTÀ DEL CAPO E GUGULETHU PRENDENDO ISPIRAZIONE DALLE SENSAZIONI E DAI SUONI CHE PROVENIVANO DAI LUOGHI CHE STAVANO VISITANDO. UNA MUSICA SORPRENDENTE, FRA ELETTRONICA E SAPORI AFRICANI. CANZONI CANTATE IN INGLESE, AFRIKAANS, XHOSA, ZULU, SPAGNOLO E PORTOGHESE.

ALL’APPELLO MANCAVA L’ALBUM TECHNO. THROUGH THE WINDOW COLMA TALE LACUNA IN UNA DISCOGRAFIA CHE HA DELL’INCREDIBILE. TECHNO OVVIAMENTE SCURA E OSSESSIVA, CHE RIMANE IMPARENTATA CON TUTTO QUELL’UNIVERSO INDUSTRIALE  METALLICO DI CUI SI E’ NUTRITA L’ARTE DI DOMINICK FERNOW NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI (ROCKERILLA APRILE)

DUE LUNGHE TRACCE E NEL MEZZO UNA FRATTAGLIA DI RUMORE BIANCO CHE MEGLIO SAREBBE STATO SE NON CI FOSSE STATA: MA LA TITLE TRACK E’ UN PICCOLO COLOSSO DI NAVIGAZIONI ASTRALI E YOU SHOW GREAT SPIRIT IL SUO DEGNO CONTRAPPESO TERROSO. NON SIAMO AFFATTO DISTANTI DAI FUCK BUTTONS, CHE PERO’ SONO PIU’ BRAVI (BLOW UP APRILE)

CON THROUGH THE WINDOW E’ SEMPRE PIU’ PRESO NEL SUO RENDERE METAL NELL’ATTITUDINE LE SONORITA’ DIGITALI (MUCCHIO APRILE)

SOLO I QUATTRO MINUTI DI TERRACOTTA SPINE TIRANO LE FILA CON QUELLO CHE È IL PASSATO E RIALLACCIANO PONTI IN DIREZIONE TECHNO NOISE DALLE PARTI DELL'EX YELLOW SWANS PETE SWANSON, MA SEMBRA QUASI UN ATTO DOVUTO. FERNOW CHE DECIDE DI GIOCARE CON LA MELODIA LASCIANDO A MARGINE IL BAGAGLIO NOISE: QUESTO È IL SENSO DI THROUGH THE WINDOW. QUALCUNO SARÀ PRONTO A STORCERE IL NASO, MA QUI SI SI ALLARGANO GLI ORIZZONTI E, PERCHÉ NO, SI SCENDE NELLA DANCEFLOOR. SFIDA VINTA. (SENTIRE ASCOLTARE APRILE, VOTO 7)

PATRICK DAWES E' UN PERCUSSIONISTA DI ORIGINE INGLESE ATTIVO ANCHE COME PRODUTTORE A PARTIRE DAL 1993. LA SUA CARRIERA E' STATA SEMPRE CARATTERIZZATA DA UN ECLETTISMO DI BASE E QUESTO E' IL SUO SECONDO ALBUM IN SOLO AD ESSER PUBBLICATO DA TUMMY TOUCH. DOPO LE COLLABORAZIONI CON ARTISTI DIVERSISSIMI QUALI GROOVE ARMADA, RICHIE HAVENS ED HERBALISER, IL NOSTRO METTE A FUOCO IL SUO PUNTO DI VISTA, REGALANDOCI UNA PERFORMANCE SPETTACOLARE E DI RILIEVO CON LA PRESENZA ALLA VOCE DI UN ICONA DELL IMPRO-JAZZ INGLESE COME MAGGIE NICOLS (KEITH TIPPETT'S CENTIPEDE E SPONTANEOUS MUSIC ENSEMBLE) E DI UNA PICCOLA COMUNITA' DI PERCUSSIONISTI AFRICANI E SUD AMERICANI. UN DISCO CHE IMBRIGLIA NATURALMENTE L' IDEA DI RITMO E GLOBALITA'.