La musica che ha ispirato i Walkmen nella composizione di You & Me si inserisce nella tradizione di un songwriting che risale al primo rock'n'roll, all'intimità e all'energia di Elvis Presley, alle prime registrazioni di Buddy Holly e l'orchestrazione massiccia di Roy Orbison.
Ma fonte di ispirazione sono stati anche artisti come Bob Marley e Randy Newman e band come Pogues e Modern Lovers, tutti capaci di creare quel tipo di canzoni che, se rappresentano indubbiamente un prodotto del proprio tempo, restano comunque saldamenti radicate nella tradizione. Nel disco le voci sono state registrate live nella sala in cui si trovava l'intera band, talvolta accompagnata da una sezione di fiati. Tra dramma e sentimento, You & Me riesce ad applicare una produzione live classica a canzoni rock costruite in modo meticoloso e dal suono unico, diverso rispetto a quello delle tre uscite precedenti. Ogni canzone mostra grand cura ed entusiasmo nei testi, nella musica e nella performance. E' un disco lungo, di poco sotto l'ora, in cui vengono presentate molte idee e in cui il ritmo, il passo, è molto importante.

La scrittura e la registrazione di You & Me sono durate due anni, durante i quali i membri del gruppo si sono divisi tra Philadelphia e New York, dove hanno preso autobus cinque giorni la settimana per lavorare in due piccole sale prove (un vecchio nightclub a Chelsea, New York, e un magazzino di Fish Town, Philadelphia) in cui si sono congelati d'inverno e hanno sudato in estate. Al termine delle registrazioni, più di 400 nastri da 8-tracce erano ammassate sulpavimento. Il pezzo "I Lost You" è stato il primo grande passo nella stesura del disco e ha rappresentato una grande fonte di ispirazione per molte delle canzoni successive. Uno dei membri del gruppo in quel momento stava imparando da solo a suonare la viola e la tromba e il pezzo è stato il risultato di molti esperimenti. Il calore e il sentimento che si ritrovano nella parte musicale di questo pezzo dovevano riflettersi anche nel testo e allora il tono freddo e distaccato, prevalente negli ultimi anni, è stato abbandonato in favore di un approccio più personale e sincero. Il ritmo strano di "I Lost You" e il modo in cui tanto la musica quanto i testi spingono verso un crescendo à la Roy Orbison, ha rappresentato la nuova direzione che tutti stavano cercando e aspettando ed è da lì che prendono le mosse le canzoni successive, tra cui "Red Moon", "On The Water", "If Only it Were True" e "In the New Year".

L'album è stato registrato in due sedi diverse - gli studi Sweet Tea di Okford, Mississippi (dove il gruppo aveva già lavorato per "Bows and Arrows"), in cui hanno potuto contare su John Agnello (Dinosaur Jr., Hold Steady, Sonic Youth), e gli studi Gigantic di New York (costruiti da Philip Glass), dove hanno collaborato con Cris Zane.

You & Me mostra un songwriting complesso ed ispirato. Romantico e celebrativo, questo è il suono dei Walkmen che tornano ad una forma classica.

“You & Me is more than their most focused record to date-- it's also their most carefully crafted and heartfelt while simultaneously feeling totally effortless. Rarely has the word "unambitious" translated into such a positive attribute: They just make it look that easy.” Pitchfork 8.5 – Best New Music
 

Armata di sola voce e chitarra acustica, la cantautrice Emily Jane White ci regala complesse storie di malinconia ed isolamento. Se i paragoni con le contemporanee Cat Power e Hope Sandoval sono frequenti, è indubbio che la musica di Emily sia ispirata anche dalle classiche interpreti del jazz e del blues come Billie Holiday.
Gioca con la musica fin dall'infanzia, Emily, che inizia a suonare il pianoforte più o meno alla stessa età in cui impara a leggere. Negli anni del college prende di tanto in tanto in mano la chitarra e dopo aver fatto parte di una sfilza di band metal e punk, comincia a scrivere le sue canzoni per il gruppo che ha formato, i Diamond Star Halos.
Dopo la laurea, Emily si trasferisce a Bordeaux, dove si esibisce al fianco di molti artisti indipendenti francesi, sperienza che lima e perfeziona le sue abilità compositive. Tornata negli Stati Uniti, si sposta a San Francisco e inizia a registrare demo su 4 tracce e compone i pezzi che diventeranno poi questo suo debutto. L'uscita americana di Dark Undercoat ha visto Emily conquistare ottime critiche su Fader, Flaunt, Spin e Rolling Stone (che l'ha inserita nella sua top 5 Hot List, definendola "melancholy as a rainbow glimpsed through the bars of a prison window") mentre il San Francisco Weekly ha paragonato la sua scrittura a quella di Cormac McCarthy.
La canzone "Wild Tigers I Have Known" è stata recentemente utilizzata nella colonna sonora del film omonimo del giovane regista indipendente Cam Archer.

ULTIME USCITE TALITRES

La crescita dopo l'adolescenza nella post e pop modernità. Andrea Mangia potrebbe usare una traccia o due per parlarvene. E lo fa in Drawn in Basic, il terzo album (ancora per Morr Music) che il musicista di Lecce ha pubblicato con il nome di Populous.

Dove Queue for Love (2005) curiosamente aveva allargato le fondamenta astratte ed elettroniche del suo debutto Quipo (2002) con le coordinate del jazz, folk e specialmente soul (come attitudine e come suono), Drawn in Basic si estende con forza e determinazione in tutte le direzioni.
Questo disco naviga placidamente in un lago calmo chiamato pop.
E Andrea Mangia è allo stesso tempo capitano e clandestino, cantautore e bricoleur del suono. Le sue tracce sono polifoniche e quadrate allo stesso tempo. Ed è ciò che accade a chi ha dato molto significato sia ai De La Soul che a Siamese Dream degli Smashing Pumpinks. A chi si è innamorato tanto del feedback delle chitarre dei My Bloody Valentine quanto dei suoni particolari del pioniere dei sintetizzatori Raymond Scott. E i sintetizzatori sono presenti anche in Drawn In Basic con il loro suono caldo. Basta il titolo: Drawin In Basic. Basic come il linguaggio di programmazione, la traduzione di musica pop analogica in una matrice digitale. Basic come la semplicità e la riduzione all'essenziale. "Man Overboard" è una melodia shoegaze, tra indiepop e disco. "Only Hope" è ugualmente un affascinante ibrido di suoni digitali ed anima analogica.
"Days" innalza i suoi muri di suoni sempre più in alto. E alla fine arriva "Breathest the Best", già pubblicata come singolo in vinile lo scorso anno su anost, la sister label di Morr Music. I testi malinconici e cupi e le loro inflessioni più solari vengono di nuovo dall'MC Short Stories, aka Michael McGuire.

‘CREDIAMO CHE LUI STESSO NON SE NE RENDA CONTO, MA POPULOUS E’ VERAMENTE SULLA STRADA PER DIVENTARE UNA SPECIE I AFFILIATO ITALIANO DEI BOARDS OF CANADA. TRA L’ALTRO UN COMPLIMENTO MICA DAPOP, A NOSTRO MODO DI VEDERE ‘ (SPOT ON SU MUCCHIO DI SETTEMBRE, SOUNDLAB)

‘IL TALENTO LECCESE CI DA’ LA SUA VERSIONE STRUGGENTE E DILATATA DEL POP: A VOCE BASSA, SUONA CALDO, CON TRACCE TANTO BREVI QUANTO COINVOLGENTI ‘ (RECENSIONE SU RUMORE DI SETTEMBRE, VOTO 8)

ARTISTA DELLA SETTIMANA SU MY SPACE ITALIA

‘NON E’ PER NIENTE AAZARDATO AFFERMARE CHE IN QUESTO ALBUM MANGIA E’ RIUSCITO A FONDERE INSIEME BOARDS OF CANADA, SMASHING PUMPKINS E MY BLOODY VALENTINE CON UN FARE DEL TUTTO SINTETICAMENTE POP ‘ (RECENSIONE SU SENTIRE ASCOLTARE, VOTO 7)

CRESCIUTI E INFLUENZATI DALLA STESSA MUSICA, DECIDONO, CON “DRAWN IN BASIC”, DI DAR VITA AD UN IMMAGINARIO CONTINUUM SONORO CHE, PARTENDO DALL’ELETTRONICA DEI PIONIERI RAYMOND SCOTT E BRUCE HAACK, GIUNGE FINO A BROADCAST E BOARDS OF CANADA, PASSANDO PER SMASHING PUMPKINS E MY BLOODY VALENTINE. I SUONI CHE NE VENGONO FUORI SONO FLUTTUANTI, COME LE LORO PERSONALITÀ, SOLO APPARENTEMENTE DISTORTI, COME LE LORO VISIONI, PURI, COME I LORO CUORI. (RECENSIONE SU ROCKIT)
 

DISCOGRAFIA POPULOUS

Nel 2005, a Brescia, Dario Dassenno (batteria) Francesco d’Abbraccio (synth/chitarra) e Giovanni Ferliga (chitarra/synth) danno vita al trio strumentale AUCAN.
Dopo 2 anni di isolamento e pratica costante convogliano le proprie energie nella realizzazione del disco di debutto omonimo.
Un crocevia di stili e sonoritá, la musica di AUCAN si basa su un'energia unica: la sintesi degli opposti. Puliti e distorti,melodia e dissonanza, calma e potenza armano strutture in caduta libera, aprono alla luce, lasciano nell’oscuritá. Forti di una compattezza ritmica martellante e di una lucidità tecnica micidiale le combinazioni ossessive del gruppo contengono una vena emotiva ormai rara, incarnano la necessitá di sfogarsi, di perdersi per scoprire se stessi.

E' rock strumentale che muta e si rinnova; rumore ordinato, confinato, algebrico. Math. Un affascinante rompicapo per chi vive sognando in tempi dispari, ma spesso materiale sonoro di difficile fruizione per i non adepti. Fortunatamente gli Aucan, trio Bresciano in attività dal 2005 e oggi all'esordio, non si perdono in indecifrabili astrazioni autoreferenziali; al contrario, convincono subito per concretezza e compiutezza stilistica....... una band piazzata sulla pista di lancio, motori accesi, pronta al decollo. RUMORE (settembre 2008)

Standing Ovation continua per questa combo bresciana che in soli 3 anni ha saputo far suo uno stile intasato e difficile come il post rock strumentale, qui abilmente studiato, smembrato e riassemblato con una classe ed una qualità davvero inviadiabili di questi tempi...Standing Ovation anche per l' Africantape, label che al suo secondo album stende la concorrenza schierandosi prepotentemente tra le più interessanti ed innovative label indipendenti italiane...Non solo qualità ed eleganza, ma anche tecnica e spunti geniali sono le tag che attribuirei agli Aucan... MUSICAOLTRANZA

Scomposizioni e ricomposizioni, destrutturazioni, complesse inventive stritolano note convulse che lentamente si sgonfiano. Caldo e glaciale, forte e soffice, sereno e minaccioso, spettinato ed ordinato. "Aucan" è così. Dirompente e tenue. Divagazioni fluide lacerate di colpo da lancinanti tormenti. Dolce e bestiale allo stesso tempo, che improvvisamente traduce la voluttuosa scansione di battiti in ardenti fragori mitigati da onde intense di synth...Un disco frantumato in copertina ne è l'emblema. Undici massicce colate di sudore. Quarantacinque minuti esplosivi che decretano un debutto col botto del trio bresciano, già in partenza meritevole di lodi. ROCKIT

...si tratta di un CD di maniera come lo è un disco di elettronica, industriale o quant'altro, ma fatto davvero bene, tanto da risultare efficace persino per uno come me che con materiali del genere si annoia a morte. Con tutto questo gusto e questa tecnica perché non fare un ulteriore balzo in avanti? E gli Aucan le carte le hanno tutte per farlo, hanno gusto, senso per la melodia, tiro, dinamica, gusto e persino gli stacchi al posto giusto. Si tratta di un disco d'esordio che mi ricorda Hurl, Dianogah e Lustre King molto da vicino, anzi il livello è lo stesso quindi se vi colpivano questi gruppi andate a botta sicura... SODAPOP

ULTIMA USCITA AFRICANTAPE