ZU – ‘Jhator’

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Il ritorno degli Zu è una rinascita, un nuovo percorso e un cammino verso orizzonti inesplorati. ‘Jhator’ è un disco metafisico, influenzato dalle dinamiche compositive dei Coil e dallo studio delle tradizioni tibetane ed amazzoniche. Le due lunghe suite del nuovo lavoro degli Zu sono “… un’affermazione della vita, della sua bellezza e del suo mistero … ».
Al nuovo album di Luca T. Mai, Massimo Pupillo e Tomas Jarmyr hanno preso parte in veste di guest Jessica Moss dei Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra, Kristoffer Lo dei norvegesi Highasakite, Lorenzo Stecconi dei Lento, Stefano Pilia (Afterhours, Massimo Volume, Mike Watt, David Grubbs e Rokia Traorè) e la musicista di koto Michiyo Yagi (al lavoro con Mark Dresser, John Zorn, Elliot Sharp e molti altri).
Gli Zu saranno in tour in Italia tra aprile e maggio:
. 4 aprile – Arezzo, Karemaski
. 5 aprile – Ravenna, Bronson
. 6 aprile – Torino, Magazzino sul Po
. 23 aprile – Mestre (VE), Spazio Aereo
. 24 aprile – Parma, Mu
. 25 aprile – Roma, Monk
. 17 maggio – Bologna, Freakout
. 19 maggio – Bolzano, Pippo Stage

‘Jhator’ è un taglio con il passato, una nuova nascita e un viaggio verso lidi inesplorati per gli ZU, una suite sonora divisa in due lunghi atti parti della stessa medaglia, come la vita e la morte. Jhator è un’antica pratica funebre tibetana, un crudo passaggio dalla vita alla morte, un nuovo inizio metafisico e la fine della vita terrena. Il nuovo lavoro di Luca T. Mai, Massimo Pupillo e Tomas Jarmyr ” … è un’affermazione della vita, della sua bellezza e del suo mistero” ed un dichiarato tributo alla tradizione tibetana.

Influente in fase di stesura del disco è stato il testo ‘The Dawning Moon of the Mind’ di Susan Brind Morrow, che spiega come i geroglifici e l’arte egiziana siano alla base del pensiero moderno, della religione e della storia che a loro seguirà. A proposito di ‘Jhator’ gli Zu ci tengono a precisare: «Abbiamo ricollocato la nostra visione puntando ad un’altra direzione, distanziandoci molto dal punto di vista Occidentale». Composto da due lunghe tracce, il disco inizia con i tre stadi della Sepoltura Celeste e prosegue il suo viaggio con un approccio cinematografico, vicino alle visioni psichedeliche di Peter Christopherson.

‘Jhator’ è il primo tassello degli Zu per House of Mythology (casa madre degli Ulver e del favoloso progetto Hypnopazuzu composto da David ‘Current 93′ Tibet e Youth), oltre a segnalare la collaborazione in studio con Jessica Moss dei Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra, Kristoffer Lo dei norvegesi Highasakite, Lorenzo Stecconi dei Lento, Stefano Pilia (gia al lavoro con Afterhours, Massimo Volume, Mike Watt, David Grubbs e Rokia Traorè) e la nota musicista Michiyo Yagi virtuosa del koto, strumento giapponese (gia al lavoro con Mark Dresser, John Zorn, Elliot Sharp e molti altri).
Il nuovo lavoro degli Zu è stato registrato nel corso di sei mesi fra Bologna, Roma, Trondheim, Parigi e Tokyo.

Info Zu:
. http://www.zuism.net/
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. http://houseofmythology.com/releases/view/zu-ndash-jhator